"Consapevole di non riuscire ad arrivare al cuore,tentiamo col culo e la mente": INTERVISTA a CONRAD
- Chi sono i Conrad secondo i Conrad?
Conrad è un napoletano che si guadagna da vivere facendo il marinaio e che quando non ha bisogno di guadagnarsi da vivere fa Conrad.
- Da dove deriva il nome del progetto?
Da Joseph Conrad, uomo ammirevole che ha conosciuto il mare e la vita attraverso il mare e che ha raccontato le miserie del mare e della vita senza aggiungere una parola più del necessario. Un esempio.
- Come nasce l'idea di mettere su questo progetto?
Nessun progetto, un giorno ho cominciato, così, senza pensarci. Come l'incipit di Moby Dick, è un modo che ho per regolare la circolazione.
- È da poco uscito l'EP dal titolo "Safety of Life at Sea”. Quali sono gli ingredienti di questo disco?
L'incomunicabiltà: la consapevolezza di non riuscire ad arrivare al cuore, tentiamo col culo e la mente.
- Come sono nate le canzoni?
Troppe sbronze tristi in compagnia di persone superficialmente divertenti; tornare a casa e fermare il vuoto.
- Ascoltando "Safety of Life at Sea”, l'ascoltatore si trova di fronte quattro brani in cui regnano i synth e l'elettronica. Da dove avete preso spunto per concepire questi brani?
Tante cose. I beat di RZA, il ballare in una tomba dei New Order, il Rap notturno e fumoso, Death in June... è lunghissimo l'elenco.
- Come mai la scelta di pubblicare l'ep "Safety of Life at Sea” in formato musicassetta? Pura voglia di rispolverare un supporto vintage oppure c'è qualcosa di più recondito?
L'idea è venuta a Filippo di MiaCameretta (una delle due etichette, l'altra è Fallodischi), senza il quale, molto probabilmente, non avrei mai vinto la timidezza di far musica da solo e Conrad giacerebbe ancora in qualche disco esterno. Tra una birra e l'altra gli è venuta l'idea, non ho avuto nulla da obiettare, così è stato.
- Quali sono i vostri impegni futuri?
Semplicemente fare nuova e migliore musica.
- Se doveste consigliare tre artisti contemporanei (band, cantanti, scrittori, pittori, attori...) quali sono i primi tre nomi che vi vengono in mente?
Rihanna, seriamente, la sola persona che sembra elevarsi in un mondo fin troppo mediocre; TheJackal, videomaker napoletani indipendenti con le palle cingolate; Brian Wood, che firma le storie di fumetti bellissimi.
- Cosa ne pensate del trattamento riservato oggi alla musica in Italia, dalla possibilità di emergere alle difficoltà nel trovare date per potersi esprimere?
Non ho una reale idea per molteplici motivi: 1) come della Cina, del Kansas, del Lussemburgo, dell'Italia mi frega niente. Vivo a Napoli, sono napoletano, mi preoccupo di Napoli e come qualsiasi napoletano sono ostaggio dell'Italia; 2) non m'interessa emergere. Diceva Pasolini che il successo è l'altra faccia della persecuzione, credo di perseguitarmi già abbastanza da solo e, soprattutto, non faccio Conrad per saziare la mia sete di conquista del mondo. Ho molta vera volontà di potenza; per quella futile e banale mi basta il Risiko; 3) non saprei suonare Conrad dal vivo, quindi il problema è estirpato alla radice.