Intervista a THE SIDH
Abbiamo contattato i THE SIDH che ci hanno raccontato il loro nuovo disco dal titolo "Nitro", le nuove canzoni, il loro stile musicale, i loro gusti musicali, i loro progetti futuri e molto altro. Buona lettura!
1. Chi sono i THE SIDH secondo i THE SIDH?
Ci piace immaginarci come degli esploratori del mondo della musica; scoprire cose nuove, strumenti nuovi, suoni nuovi, intrecci e stili musicali da diversi generi e luoghi da poter poi interpretare e unire al nostro stile. Per essere più semplici siamo 4 ragazzi che amano la musica e tutte le sue sfaccettature, amanti della musica celtica, della musica elettronica, rock, pop, blues, e via dicendo!
2. Da dove deriva questo nome?
La parola “The SIDH” ha tantissimi significati a seconda del contesto, della religione e del luogo in cui viene nominata. Per esempio in passato siamo venuti a conoscenza di un mito celtico riguardante un mondo parallelo, spirituale, chiamato appunto The SIDH, ma a seconda del luogo (Irlanda, Scozia, Norvegia, Bretagna, etc etc) il mito cambia; Per alcuni il “SIDH” (pronunciato Shee) rappresenta proprio un mondo frapposto al nostro popolato da fate, folletti e creature magiche, per altri il "SIDH" (Pronunciato Sid) rappresenta una zona di passaggio, una porta, che funge da connessione fra gli opposti, positivo e negativo, mondo terreno e aldilà, antico e moderno. Quest'ultimo significato rappresenta perfettamente ciò che vogliamo essere, una connessione fra antico e futuro!
3. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Noi la definiamo Celtic Modern Music, ma dare una definizione a questo particolare genere musicale è difficile. Se dovessimo scegliere tre aggettivi forse sceglieremmo: esplosiva, ci piace inserire all'interno di ogni brano la stessa identica energia che mettiamo nei live, appassionata, in ogni brano che scriviamo cerchiamo di mettere il nostro amore per la musica, il rispetto per lo strumento e la passione per gli intrecci sonori, pura, quello che suoniamo, che registriamo è una rappresentazione senza filtri e sotto forma musicale di quello che siamo quando stiamo insieme, niente di più niente di meno.
4. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
La musica è probabilmente uno dei mezzi più efficaci per trasmettere un emozione di qualsiasi tipo, sia per chi l'ascolta che per chi la suona; ognuno di noi si è avvicinato alla musica in modi diversi e ovviamente per ognuno rappresenta qualcosa di diverso, ma probabilmente la cosa che ci accomuna è il sentire proprio quella grande e bella sensazione di comunicazione con l'ascoltatore, sapere che suonando uno strumento si riesca ad arrivare al cuore delle persone, con emozioni positive, negative, di paura, di amore, di tristezza, di felicita, è una cosa magica. Riuscire a trasmettere un emozione solo tramite il suono è un esperienza che vale tutto il percorso musicale della propria vita, che sia di un giorno o che sia di 30 anni.
5. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “NITRO”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscire. Innanzitutto: A cosa si riferisce il titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Dunque Nitro fa riferimento proprio alla sostanza esplosiva, il Nitro; come dicevamo prima abbiamo cercato di trasmettere tutta la nostra “esplosività”, che mettiamo di solito nei live, attraverso un supporto musicale d'ascolto, cercando quindi di poter dare all'ascoltatore una sensazione di Dinamica ed Energia pura. Il nostro precedente lavoro nasce con l'intento di portare la musica tradizionale celtica ad un pubblico più giovane, spesso poco incentivato nell'ascoltarla. Di conseguenza sono stati scelti 11 brani, tra inediti e tradizionali, mischiati ad un tipo di elettronica “Soft”, non troppo presente, per poter dare più importanza alla melodia tradizionale. Nitro invece rappresenta una sorta di cambiamento musicale, tutti i brani sono inediti scritti da noi, abbiamo scelto un tipo di elettronica più presente, melodie più dinamiche e veloci, creando cosi un disco di 9 brani che passa dal brano esplosivo con cornamuse scozzesi e chitarre pesanti al brano dolce con flauto, piano e orchestra. Per dare all'ascoltare la possibilità di conoscere i The SIDH sotto tutti i loro aspetti. L'idea principale del disco nasce dalla voglia di cavalcare l'onda dell'elettronica attuale moderna e di dare qualcosa di nuovo, ovvero un unire ciò ad un flauto irlandese ed una cornamusa scozzese, un po' come fece Hevia in passato. Ogni brano nasce diversamente, sia da esperienze accadute, come “I'm just a SIDH in Ireland”, sia da pura voglia di trasmettere un ideale, come “Believe”, qualcuna nasce dalla voglia di raccontare una storia, come “4 Little Words”, altre per far semplicemente scatenare la voglia di ballare, come #Contempo.
6. Come riuscite a far convivere nella vostra musica delle atmosfere e sonorità apparentemente molto diverse tra loro come l'elettronica, dubstep, la musica celtica e il pop?
Bella domanda, noi sperimentiamo tantissimo e spesso anche a noi arriva il dubbio che possa essere un rischio unire in modo cosi estremo vari generi totalmente diversi, ma quando sperimentiamo siamo più orientati nella ricerca della sensazione che il risultato può dare più che alle leggi musicali, inoltre una conferma arriva dal pubblico, che fino ad ora ci ha sostenuto tantissimo, quindi ci piace pensare che stiamo percorrendo un idea con un senso chiaro e definito, e che piace!
7. Perché proporre musica strumentale nel 2014? Che tipo di pubblico hanno i THE SIDH?
Può sembrare un limite non avere una voce nel gruppo, ma forse, proprio nel 2014, poterebbe rappresentare una ventata di aria fresca dal Clichè del gruppo con voce, un alternativa, non con la funzione di sostituire, ma anzi di convivere con il mondo musicale attuale. Il nostro pubblico è vario, di ogni età, sia proveniente dal mondo della musica celtica sia dal mondo della musica commerciale, ovviamente il riscontro maggiore arriva dai giovani, ma è bello che la nostra musica venga apprezzata anche da persone di differenti età, fa capire che il proporre un genere particolare non rappresenti un limite, ma anzi una grande possibilità per entrare in contatto con tantissime persone.
8. Quali sono i vostri progetti futuri?
Per il futuro ci stiamo già muovendo, programmazione del nuovo tour all'estero con le ballerine Innova Irish Dance Company dal Nord Irlanda, nuovi lavori con la nostra etichetta discografica Cramps Music e ovviamente anche la pianificazione del tour italiano. Presto aggiorneremo i nostri social e il sito con le novità! Insomma tante belle cose in arrivo.
9. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Forse per ora il nostro sogno/obbiettivo è quello di fare un Tour mondiale, toccando varie tappe importanti sparse nel mondo. Questo darebbe la possibilità di poter portare la nostra musica anche a chi ancora non la conosce, di fare esperienze e soprattutto di conoscere altri musicisti con cui condividere e imparare tanto. Chissà, magari succederà presto :)
10. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Dunque sono tantissimi i progetti musicali davvero validi, è difficile scegliere, tralasciando ovviamente i mostri sacri della musica attuale commerciale che sicuramente conosciamo tutti, consiglieremmo: Lindsey Stirling, una violinista americana, fenomeno mediatico di youtube, famosa per l'unione del suono acustico del suo violino assieme alla dubstep ed a vari tipi di elettronica diversi, Hevia, famoso per aver unito la sua cornamusa con la musica Pop, artista da milioni di copie in tutto il mondo, Barrage, band attualmente non in attivo, ma si possono trovare centinaia di video su youtube, e i loro dischi sono pubblicati in tutto il mondo, una grande band esplosiva composta da 6 o piu violinisti con dietro un'attualissima band pop.