Intervista con gli Appaloosa
Abbiamo contattato gli APPALOOSA in occasione dell'uscita del loro nuovo disco dal titolo "BaB" che sarà disponibile da febbraio 2016. Ci hanno raccontato le nuove canzoni, un pò della loro storia, le loro influenze musicali, i loro progetti futuri e molto altro.
Buona lettura!
1. Chi sono gli APPALOOSA secondo gli APPALOOSA?
Gli Appaloosa sono un gruppo di persone, per lo più amici di vecchia data che suonano da anni insieme e non hanno mai smesso di provar piacere nel farlo, sempre avendo come prima necessità e fine quello di star bene.
2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Libera, dinamica e a questo giro leggermente malefica.
3. Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Penso che rappresenti una parte fondamentale della nostra vita. Fare musica e stare dietro alla band è un lavoro che occupa molto tempo e impegno ed anche un grosso modo per esprimersi e sfogarsi. Se poi il tempo libero lo passi ad ascoltare dischi e andare ai concerti penso che la musica occupi praticamente tutto.
4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “BAB” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il disco è stato composto e registrato durante le pause tra i concerti del tour passato che è durato due anni con circa 150 date in tutta Europa. Tutto quello che abbiamo visto e vissuto in questo periodo ha fortemente ispirato la produzione delle canzoni, penso molto anche per lo stato mentale che si crea a viaggiare continuamente. Quindi molta energia postiva ma anche la stanchezza e lo stress hanno giocato un ruolo nel farci andare verso un certo suono, che in questo disco è molto scuro e a tratti minaccioso. Il disco si chiama così in onore di un nostro grande amico e promoter svizzero che gravita all’interno di uno interessante circuito di base alla Chaux de Fonds nella svizzera Francese. In questi due anni abbiamo suonato spesso là e visto parecchi concerti. Davvero una bella scena molto fuori di testa, tra cui il Freak Show, che è un circo itinerante che gira tutta Europa con concerti spettacoli e peformance di ogni tipo, a cui abbiamo partecipato quest’estate con un tour di una settimana durante una pausa dalla produzione del disco. Penso sia stato tutto di grande ispirazione. Idee di base concrete non ce ne sono come in tutti i nostri dischi, ci lasciamo semplicemnte andare nella composizione con molto istinto e naturalezza, poi tutto questo porta sempre ad risultato finale che ha una sua identità. Come dicevo prima questo lavoro è il riassunto di quello che emotivamente abbiamo vissuto in questi due anni.
5. Quanto siete cambiati dal vostro primo disco del 2003?
Musicalmente negli anni ci siamo aperti a sperimentare suoni e approcci diversi. Nel 2003 usavamo solo due bassi e una batteria, ore ci sono moltissimi strumenti in più come sinth, campionatori e drum machines. Rispetto a 13 anni fa, oltre ad avere meno capelli siamo molto più determinati e rigorosi anche con noi stessi. Inoltre dalla formazione originale siamo rimasti solo io (Marco) e Niccolò.
6. Quali sono i vostri progetti futuri?
Curare l'uscita del disco e i nuovi tour che inizeranno tra Febbraio e Marzo in Italia e ad Aprile in Europa.
7. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Fare un tour in India.
8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Movie Star Junkies, Death Grips, Scorpion Violente.