Intervista con Manuel Rinaldi
Abbiamo intervistato MANUEL RINALDI che ci ha raccontato il suo nuovo progetto discografico, le nuove canzoni, ci ha parlato dei suoi progetti futuri e molto altro!
Buona lettura
Chi è MANUEL RINALDI secondo MANUEL RINALDI?
R. E’ uno che sta cercando le soluzioni per vivere la vita cercando di farsela bastare per quella che è…e spesso fa fatica.
Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
R. La mia musica è quello che sono nel preciso momento in cui la scrivo. Rispecchia me stesso, quello che provo e vivo lo esterno in canzoni. Quindi la definirei: reale, appassionata, cruda.
Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
R. La musica è amore e odio. A volte la amo così tanto da non vedere altro che lei, al contrario altre la odio così profondamente da non riuscire a starle accanto per soli 10 minuti. E’ una convivenza complessa non ci sono mezze misure e quindi è difficile da gestire ma ci provo. In tutti i casi è un intruglio che stimola sicuramente la mia serotonina nel bene e nel male.
Ascoltando il tuo nuovo lavoro, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
R. Quando ho scritto questo disco, stavo vivendo un periodo molto delicato, ero parecchio arrabbiato per quello che mi stava capitando, per quello che stava accadendo nella nostra società, per il modo in cui l’essere umano si stava relazionando con i suoi simili, vedevo la barca che stava affondando e non riuscivo a trovare le giustificazioni per quello che provavo. Poi mi sono detto “…ok sei spaventato”. Sì ero spaventato e si sa, la paura poi si trasforma in rabbia. Così ho cominciato a scrivere e, in pochi mesi sono uscite diverse canzoni dalle quali sono state scelte le 11 tracce che compongono l’Album. Avevo un’idea su come dovevano suonare ma, non precisa e nitida quindi, mi sono messo a riascoltare il rock-grunge degli anni 90 e quel suono che usciva dai dischi dei Nirvana, Blur, Smashing Pumpkins ecc, ecc, era proprio quello di cui avevano bisogno i miei pezzi. Volevo un suono potente, incazzato ed è uscito “Faccio quello che mi pare”.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
R. Credo che farò uscire un nuovo singolo con un nuovo videoclip dopo l’estate.
Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
R. Poter vivere solo di musica…ma è molto dura.
Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
R. Verdena, Blastema, Fast animals and slow kids. Tutte italiane ovviamente!