Intervista con PIER MAZZOLENI
Abbiamo intervistato PIER MAZZOLENI che ha da poco pubblico il disco dal titolo "GENTE DI TERRA": ci ha raccontato le sue nuove canzoni, il suo mondo musicale, la genesi di questo nuovo disco, le sue influenze musicali e i suoi progetti futuri.
Buona lettura
1. Chi è PIER MAZZOLENI secondo PIER MAZZOLENI?
1. Pier Mazzoleni è un sognatore, a volte forse un po' troppo visionario, ma è anche una persona con i piedi ben piantati in terra. E' qualcuno che ha in mente dove vorrebbe arrivare ma poi queste sue due personalità opposte si picchiano e capita che vinca quella che non dovrebbe. La realtà è che non ci sono limiti né mete da raggiungere se si cammina sempre con lo sguardo dritto. Pier Mazzoleni è semplicemente un uomo che vive con energia e passione, e fintanto che sarà così, sarà sempre un piacere cominciare ogni giornata. A volte ironico, a volte puntiglioso, fino all'inverosimile… ma senza malizia né pregiudizio, perché essere sostenuti dalla carica vitale della passione non lo prevede. Chi ci cambia?
2. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
2. Non mi coglie impreparato la tua domanda. Ormai da qualche anno amo definire le mie composizioni in questo modo: "La mia musica sono pezzi di vetro o batuffoli di cotone che all'occorrenza accarezzano o tagliano". È una frase divertente ma che da il vero senso di quello che io immagino spesso essere le mie canzoni. Lo dico con la massima umiltà. E ho capito che effettivamente quello che facciamo non può essere troppo levigato, smussato, educato! Deve esserci una sorta di ribellione insita, sì perché l'essere taglienti può provocare una sorta di ferita, il classico pugno in faccia… che a mio modo di vedere è positivo. Ma anche l'essere soffici tenendo accesa la fiammella della dolcezza, può accarezzare e lenire qualche dolore. Tre aggettivi che mi vengono in mente ora potrebbero essere: Felice, volatrice e ruspante... Ma non ti spiego il perché.
3. Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
3. In genere ciò che produce cultura lo penso sempre come un valore aggiunto, che si tratti di musica, di poesia ma anche di letteratura o di pittura… Qualsiasi forma d'arte è un sollievo per l'anima e ha il compito di traghettarci da una sponda all'altra delle nostre infinite giornate. La musica è svago e mi fa tornare indietro con la memoria, mi da alcune sensazioni che non potrei vivere se non con lei. Rappresenta tutti gli anni della mia vita, i momenti belli e i momenti meno belli. E non ho mai provato a starne senza o comunque allontanarmi Per più di qualche giorno. Credo nella bellezza e sono sicuro che ci sono ancora tantissime strade da prendere nell'arte. Pur avendo ispezionato e solcato tanti mari, nel corso dei secoli, ci sono ancora tante acque da navigare e da scoprire. E speriamo che di veri artisti ne nascano sempre di più.
4. Ascoltando il tuo ultimo lavoro “GENTE DI TERRA”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
4. Mi fanno molto piacere le tue parole, il concetto del vortice mi è sempre piaciuto e mi ha sempre molto intrigato. Devo confessarti che anch'io, non sempre ma molto spesso, quando ascolto Gente di terra mi trovo a muovere il piede e a sentire delle vibrazioni. Detto questo, è come non averti detto nulla! (Ride). Il titolo nasce alla fine di tutto, come epilogo del progetto… Mi sono accorto di aver buttato sulla tela tanti colori, parlando di gente e di luoghi, di sapori e di mercati. Dunque mi è sembrato del tutto naturale che nel titolo ci fosse proprio la parola Gente. Poi avevo bisogno di raccontare le abitudini, gli usi, le consuetudini attuali e questo grande pellegrinare mi ha dato lo spunto per scrivere molto. In mente io ho un grande cambiamento, che prevede per forza di cose una Terra che sappia accogliere il rinnovamento. E qui ti ho già detto in parte come nasce questo progetto… Ho selezionato da una lista di canzoni quelle che mi sembravano più adeguate. Nasce sempre tutto partendo da uno stimolo interiore che non necessariamente attinge a un filone o a un bisogno. O meglio, il bisogno di scrivere c'è sempre ma non per forza io incanalo le mie canzoni. Sono impulsi. Si tratta di svuotare mente e anima, ormai ho capito come posso farlo e in quale maniera ci riesco meglio. Dopo che il sacco è vuoto torno nella mischia a
Vivere affinché si riempie nuovamente, per poi poterlo risvuotare. È un gioco che faccio da molti anni e che farò ancora per molto.
5. Quali sono i tuoi progetti futuri?
5. Progetti ne ho sempre molti, per me il futuro va a braccetto con quello che sono oggi, è imprescindibile dal presente. Per cui ti dico che si tratta di musica, si tratta di scrittura, si tratta di emozione e di Vita! Suonerò in giro, ho preparato un tour come busker, amo molto suonare davanti alla gente che passa, davanti a chi ti conosce ma anche chi non ti ha mai visto. Ci sono emozioni Che non hanno prezzo e dopo aver visto in che crisi endemica stanno versando la musica e l'arte in genere, credo che sia doveroso tuffarmi nella gente. Amo il contatto, amo la verità e la sincerità… Credo che se tu sei onesto e non "bari" e ti presenti nudo per come sei, la gente lo capisca, aldilà delle intenzioni e ti vivono senza pregiudizio. Quindi da metà febbraio e per tutta la primavera e poi anche l'estate sarò in giro partendo dalla Lombardia, il Piemonte e il Veneto, a portare la mia musica ma anche quella dei cantautori italiani che adoro e che mi hanno sempre accompagnato. Ma poi scenderò nelle altre regioni. E suonerò e canterò anche alcune cover internazionali di musica attuale. Restiamo collegati su Facebook, sul mio profilo metterò le date di dove sarò, finché chi lo voglia potrà sempre venirmi a conoscere e ad ascoltare. Avrò i miei dischi con me. Ci tengo davvero tanto. Credo che ci sia una grande consapevolezza oggi da parte di chi ascolta di che cos'è la musica e del suo vero significato! Vi aspetto. E sarò molto felice di essere lì con voi.
6. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
6. Il mio sogno nel cassetto è quello che realizzo ogni giorno potendo fare quello che amo, suonare, cantare e scrivere. In realtà non ho ancora un vero e proprio sogno, ho appena cominciato a dormire e quindi credo di non essere ancora nella fase del sogno… Scherzi a parte ho una testa piena di sogni ma quello che più grida è quello di scrivere un disco arrangiato per una band come quella di Fabrizio de Andrè nel suo ultimo tour, poi andarci in studio a registrarlo e portarlo dappertutto con il live. Dici che sono un illuso? Il genere che faccio, non potrebbe essere il contrario, mi piace molto e spero sempre un giorno di poter avere un organico di musicisti giganteschi con cui collaborare in modo duraturo ed efficace.
7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
7. Beh, parlando di contemporaneo mi fai escludere necessariamente i gruppi e le band che più adoro, quelle degli anni 60 e 70. I grandi gruppi americani ma anche europei. Posso parlarti dei Travis, un gruppo anglosassone capeggiato da un grande cantante che a mio avviso oggi ha delle caratteristiche internazionali. Mi piacciono molto e credo che abbiano un buon live. Mi piacciono i The Verve per quella commistione di musica moderna fatta di suoni elettro acustici e di quel certo cantautorato che adoro. E per non discostarmi troppo, e non entrare nelle strade del jazz che ascolto in dose massiccia, ti parlo di Richard Ashcroft. Una bella voce e il suo è un progetto molto interessante. Così ho abbracciato mezzo mondo!