INTERVISTA CON GLI ZAGREB
ABbiamo intervistato gli ZAGREB che hanno da poco pubblicato il loro disco dal titolo “PALUDE”, ci hanno raccontato le nuove canzoni, i loro progetti futuri, le loro influenze musicali e molto altro.
Buona lettura.
1. Chi sono gli ZAGREB secondo gli ZAGREB?
Ciao Amici, gli Zagreb sono una band nata nel 2014 dalla formazione di 4 musicisti attivi da molti anni nella scena underground veneta. Ci ritrovammo quasi per gioco: iniziammo a scrivere un paio di brani, li provammo e capimmo subito che il progetto poteva funzionare. Così, come un fiume in piena, iniziammo a collezionare un brano dietro l’altro e iniziarono i primi live. Attualmente siamo al secondo album e un centinaio di concerti alle spalle. Non riusciamo più a farne a meno.
2. Come mai avete scelto questo nome per il vostro progetto?
Zagreb nasce durante un viaggio fatto nella capitale Croata. Alessandro, il nostro cantante, si recò lì con un amico e rimase particolarmente colpito dal trattamento che veniva riservato ai cani di Zagabria: l’abbattimente piuttosto che la sterilizzazione. Inaudito! Portò così il suo racconto e pensiero in sala prove e assieme arrivammo alla conclusione: ZAGREB. Un solo suono, una sola parola!
3. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
Beh la nostra musica la definiamo semplicemente nostra, perché tutto nasce da noi, tutto nasce da pensieri e parole in cui davvero crediamo perché fanno parte del nostro vissuto, della nostra vita reale. La nostra musica è un insieme di contaminazioni, di ricerche personali, di
stati d’animo, delusioni e obiettivi. Raccontiamo con i nostri occhi la società che ogni giorno vediamo e “assaporiamo”, senza mezzi termini, senza tanti giri di parole o scale musicali. In 3 aggettivi? Così d’istinto ci viene da rispondere: vera, passionale, potente.
4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “PALUDE” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: perché questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Palude perché è tutto una palude! Il nostro tempo è ricco di confusione, sporcizia e malessere. Siamo in un periodo storico in cui nessuno sa più cosa esattamente fare e dove andare; le buone idee vengono sempre meno, la gente è stanca, annoiata, quasi persa, per cui spesso ci si chiude dentro a sé stessi e ci si lascia “marcire” in attesa magari di un tempo migliore. Nonostante tutto, crediamo che dal basso si possa sol che riemergere, per cui la nostra visione di Palude è anche molto positiva e creativa. Per tal motivo affrontiamo perlopiù temi sociali, cercando così analizzare, denunciare e infine trovare una via di fuga al disagio.
5. Quali sono i vostri progetti futuri?
Attualmente siamo super impegnati con il tour “L’inverno addosso” che ci sta portando in giro per l’Italia e ci sta donando grandi emozioni.
Stiamo inoltre cercando di organizzare un’estate ricca di festival, anzi…se qualche promoter sta leggendo, sappia che noi siamo disponibili! Stiamo inoltre pensando già a nuovi brani, a nuove sonorità: Zagreb è in continua evoluzione e noi ci lasciamo trasportare con immenso piacere!
Quello che ci auguriamo è che la performance live non si fermi, per cui siamo sempre con la valigia pronta!
6. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Possiamo solo consigliare ai lettori di andare ai concerti, di scoprire così le migliaia di band indipendenti che popolano il nostro underground e che si sbattono tutti i giorni per trovare qualche piccolo/grande spazio.