Intervista con i LADRO
1.Chi sono i LADRO secondo i LADRO?
Un gruppo che non riesce a fare a meno di suonare e scrivere canzoni con l’obiettivo di farle nella manierapiù espressiva e personale possibile.
2.Come mai avete scelto questo nome per il vostro progetto discografico?
I primi pezzi che abbiamo scritto erano sia in italiano che in inglese e quindi volevamo un nome italiano ma che potesse essere pronunciato anche in inglese. Tra le varie proposte è uscito LADRO che ci è sembrato azzeccato anche perché suonava sia come un’accusa sia come autodenuncia.
3.Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?
Sfocata, triangolare e non condita.
4.Cosa rappresenta per voi la musica (la vostra e quella che ascoltate)?
Tante cose… in generale ci sembra un buon modo per ascoltare la vita. La vita di altre persone lontane nello spazio e nel tempo; le loro storie, i loro punti di vista … effettivamente la musica è stata anche la prima forma di apprendimento dei fatti della vita quando ancora eravamo bambini e la vita era circoscritta ad un cortile. Adesso la musica per noi rappresenta sicuramente un’alternativa, a volte una soluzione e spesso è anche una salvezza. Infine, come tutte le forme d’espressione o d’arte, ci dà l’opportunità di ricercare e di scoprire.
5.Ascoltando il vostro nuovo ep dal titolo “SPOGLIATI E AMMALAMI” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
I brani di questo EP sono stati scritti in un arco di tempo piuttosto lungo, circa 4 anni. Prima di iniziare le registrazioni non sapevamo quale tra le bozze che avevamo sarebbe stata scelta. Ad esempio, il brano acustico “Cascate nel Deserto” lo abbiamo scritto qualche settimana prima delle registrazioni ed era nato in inglese, poi la trasposizione in Italiano è stata fatta nelle notti tra una registrazione e l’altra. Mentre “Spogliati e Ammalami”, che poi è il brano che dà il titolo anche all’EP, è uno dei primi nostri pezzi. E stato registrato in due: cioè Ste ha suonato la chitarra usando contemporaneamente un amplificatore per chitarra e un amplificatore per basso, mentre Grace la batteria; il cantato è spesso a due voci. Gli arrangiamenti sono stati ridotti all’osso e la registrazione è stata molto “live”. L’idea alla base di “Spogliati e Ammalami”, che in altre parole significa contaminami, vuole essere un invito a non aver paura di essere se stessi e di farsi conoscere agli altri nel senso più profondo, cosa rara oggi giorno. Nella scrittura dei pezzi ci sforziamo di essere il meno autobiografici possibile, ma con scarsi risultati.
6.Quali sono i vostri progetti futuri? C’è in cantiere un disco?
Vorremmo realizzare un secondo video legato a questo EP e poi l’intenzione è di tornare in studio per registrare il prima possibile i pezzi che sono nati negli ultimi mesi.
7.Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Aprire uno studio di registrazione in montagna con agriturismo e organizzare un festival con ospiti Manu Chao e Tonino Carotone.
8.Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
Cioè dal 2000 in avanti? (difficile non per l’imbarazzo della scelta) Artic Monkeys, All Them Withces, Vintage Violence.