Anna Tatangelo riscalda Lesina sotto la pioggia
Qui a Lesina, alle pendici del Gargano, l'occasione è quella della festa del santo patrono per poter assistere ad un concerto speciale: quello della bellissima e bravissima Anna Tatangelo. Le nuvole sembrano voler rovinare le aspettative della popolazione di Lesina che ama la musica della cantante di Sora per la quale si sono mossi fans da Bari, Roma, Napoli...
Il tour è intitolato "Libera", e che questo sia un buono sortilegio contro la meteorologia avversa, e con l'auspicio che la musica della Tatangelo risuoni come lei è: una donna forte e dolce allo stesso tempo.
Lo spettacolo inizia: la prima canzone “Gocce di cristallo” è un rock pop elettricamente avvolgente. Si passa da un pezzo all'altro con sensuale padronanza del palco, senza però nascondere la sua affabile umanità verso un bambino che gli lancia un peluche ed ottiene in cambio un suo bacio. Sorride Anna, mentre fa una canzone dolce e appassionata come “Profumo di mamma”, primo pezzo di un medley dedicato anche alla figura della mamma e della donna, con la chiusura affidata alle note di "Essere una donna", dove la cantante si misura con un funk dal ritornello melodico come nella migliore tradizione della musica leggera e neomelodica. Non manca però una zampata rock in coda al pezzo.
È poi la volta della hit che l'ha resa famosa: la sua tanto cantata “Ragazza di periferia“. Qui, nonostante la pioggia e il freddo, i cuori si scaldano con tanto di prime file in delirio che accompagnano il sussurro della sorridente Tatangelo.
Seguono un pò di aneddoti su Baudo, suo pigmalione del Sanremo da lui presentato: siamo tornati indietro al 2002 e la canzone in questione è “Doppiamente fragili”, rivista in una chiave più “cattiva”, forse perché i sogni di cui parla si sono avverati.
Si va avanti in un viaggio sonoro che Anna Tatangelo guida spericolata concedendosi anche l’elettronica rock di “Occhio per occhio” e “Inafferrabile “, tratte dal suo ecclettico disco “Libera” scritto con Checco dei Modà. Si va avanti a snocciolare un completo manuale sull'amore e sull'abbandono, fino a culminare nella rabbia elettrica di “Bastardo”, con tanto di assolo heavy del
chitarrista e le urla in coro delle prime file. Poi c’è posto per un altro giro di pezzi vecchi che ricordano, in questa serata di pioggia, la solarità di “…domeniche d'agosto…”, con lei sorridente, come non succedeva da quando la” neve” cadeva triste.
La Tatangelo poi lancia una sfida alla napoletanità del suo compagno D Alessio, il cui contributo registrato, viene trasmesso in modo tale che si crea un duetto-duello musicale a distanza. La canzone è “’O core e na femmena“. Il groove, comunque, non cede mai il passo e la versatilità del sound di "Libera" si ripete anche dal vivo con grande impatto.
A questo punto della scaletta si palesa anche il suo impegno civile nella ballata ”Il mio amico”, con cui qualche Sanremo fa, fece parlare di sé e mise al centro di sterili polemiche il suo messaggio sentito a favore dell'amore gay.
È la volta del suo divertito e divertente gioco sensuale di “Muchacha”, canzone firmata da Checco Silvestre dei Modà: tutta prepotenza rock con tanto di assolo di basso finale.
Bellissimo concerto, con una Tatangelo che non si risparmia mai un istante, giocando con la sua sensualità umana ed artistica. Tenera e dura. Ma sempre umile come ogni artista che conosce il sacrificio di venire da un paesino come Sora e, dopo tanta strada, incontrare una folla in festa di un altro paesino molto simile al suo: naturalmente “Libera” come l'ultima lunga canzone che esegue in chiusura di questa lodevole esibizione.