Herself: un album che illumina le penombre
Herself è sia il progetto di Gioele Valenti sia il titolo del suo quarto album che esce il 3 aprile 2012 per DeAmbula Records. L'album contiene tredici brani registrati un pò in studio un pò in casa ed ha molte frecce al suo arco a partire da un approccio lo-fi con brillanti ballate acustiche, passando per dilatazioni shoegaze; il tutto permeato da una voce intima ed avvolgente, mai aggressiva.
Il tema di fondo dell'album è il cambiamento attraverso diverse tappe come la riflessione sulla vita tra l'abisso, lo stato di grazia e la perdita. Questa direziona artistica influenza ovviamente il cantato soffice in inglese che sembra quasi accarezzare le parole ricreando atmosfere ovattate, rarefatte e pure. "Strangler who's me" ne è un limpido esempio: voce sussurrata, chitarra acustica suonata placidamente e melodia orecchiabile. "Here we are" è un altro brano dall'aria intima in cui, però, troviamo più ritmo e un interessante gioco di intrecci sulla voce."Tempus fugit" ha un incipit sublime (arpeggio di chitarra e archi) che apre la strada a un pezzo emozionalmente molto intenso. Notevoli poi anche “Sugar Free Punk Rock” e “How You Killed Me” in cui appare Amaury Cambuzat degli Ulan Bator come special guest oppure “Something In This House” e “Passed Away” in cui interviene Marco Campitelli (The Marigold).
Herself è un album da ascoltare in relax per conquistare relax; Gioele Valenti riesce, col suo tocco personale ed originale, ad illuminare penombre con vortici di folk dalle scie sontuose che lasciano incantati.
TRACCE
01.Strangler Who’s Me
02.Here We Are
03.Funny Creatures
04.Tempus Fugit
05.Violence Is For Leaders
06.Outside The Church
07.The River
08.Tempus Fugit #2
09.Passed Away
10.Luna Park
11.Sugar Free Punk Rock
12.Something In This House
13.How You Killed Me
Guarda il movie press di Herself