Rapsodia satanica: l'inesauribile potere ipnotico dei Giardini Di Mirò

giardini-di-miro-rapsodia-satanica-recensione"RAPSODIA SATANICA" è il nuovo lavoro dei reggiani GIARDINI DI MIRÒ. Si tratta di musiche originali che prendono spunto dal film omonimo di Nino Oxilia datato 1917.

Diversi anni fa, durante una loro esibizione a un programma televisivo, Enrico Silvestrin li definì 'una band che dove la tocchi suona, e suona veramente bene'. E negli anni sono migliorati, aggiungerei. I Giardini di mirò sono sempre stati associati a una band dal grande coinvolgimento emozionale e questa loro ultima produzione ne è la conferma. Dal punto di vista emotivo ed emozionale, infatti, il disco regala diversi momenti particolarmente intensi di estasi profonda in cui le note riescono a catturare e a tradurre degli stati emotivi privati e personali. La delicatezza cede il passo a un riff suonato in maniera più decisa, poi un improvviso cambio di registro e tutto viene spazzato via da una batteria che segna l'inizio di una deflagrazione sonora violenta e aspra.

Nel nuovo album ci sono sei "episodi" strumentali numerati legati l'uno all'altro ad indicare un continuo scorrere di note, immagini e suggestioni. "I" è l'inizio di tutto e sigla la partenza di un viaggio in cui l'ascoltatore deve chiudere gli occhi e far lavorare la fantasia. L'atmosfera sonora di questo primo capitolo è inizialmente rilassata per poi virare verso riff più ansiogeni e cupi; la parte finale è miele per chi ama la musica dei GDM tra incastri di assoli di chitarre e una sezione ritmica che asseconda questo straordinario crescendo. "III" è un pezzo in cui regna l'atmosfera desertica, abbastanza "lineare" e senza particolari picchi. "VII" potrebbe essere definito un pezzo tranquillo dal retrogusto orientaleggiante con l'uso di affascinanti suoni molto vicini all'India. Un esempio esplicativo della varietà di suoni e di atmosfere di "Rapsodia satanica" può essere rappresentato da "XVII" dove sembra di assistere ad un'evoluzione di alcune canzoni di "Good luck".

I Giardini di mirò non deludono e continuano a sfornare dischi pregni di musica di qualità e di alto spessore: la sinergia delle parti, l'armonia e l'equilibrio dei diversi momenti sonori e l'elevata capacità compositiva maturata negli anni permettono alla band emilana di realizzare un tipo di musica disperatamente viva.

TRACCE

1. I

2. III

3. VII

4. XIII

5. XVII

6. XXI