MED.USE: elegantemente graffianti

11224616 383517255179468 1806770274635020472 n"Mediterranean use" è il primo ep dei Med.Use (scaricabile gratuitamente qui), rockband sardo-lombarda dotata di un grande grinta espressiva e di una spiccata capacità comunicativa. Il trio (Riccardo Pes -Voce, Chitarra, Elettronica- Ezio Usai -Basso, Voce- Enrico Buttafuoco -Batteria, Elettronica-) ha le idee ben chiare e propone un ep di cinque brani che masticano argomenti diversi in forme diverse.

Avvicinandoci all'universo Med.Use non può sfuggire la bellissima e suggestiva copertina frutto dell'artwork di Michela Atzeni dal titolo "To heaven in a little rowboat". Per quanto riguarda i brani, "La tecnologia" apre le danze con una ritmica sostenuta che fa decollare il pezzo sin dalle prime note e per delineare i tratti della band: un sound anni '90 caratterizzato da una tecnica notevole e da un cantato perfettamente aderente all'atmosfera del brano intarsiati in una struttura sonora massiccia e decisa. 'La tecnologia ti rema contro' è il mood del brano da cui emergono enormi capacità compositive nonchè una volontà di imporre una precisa direzione ai suoni e una costruzione di un proprio stile musicale originale e distintivo.
"L'acromata" è un brano tirato in cui l'intreccio delle voci (lead vox+cori) con la sezione ritmica provoca una continua rincorsa metaforica in un turbinìo di colori e di strategie cromatiche. Dal punto di vista sonoro è molto interessante la presenza costante della chitarra effettata che tiene il peso specifico del brano sempre costante: come avere il piede sull'acceleratore sempre al massimo.
"L'ansiogeno" estrapola pensieri sull'ansia, fenomeno che è sempre più di attualità nei MEDUSEdibattiti odierni. Il brano ha una matrice rock soprattutto nella prima parte dove c'è una certa 'regolarità' nelle dinamiche. Andando avanti, la canzone cresce ed assume lineamenti estremamente interessanti con una sottolineatura delle doti canore di Riccardo che riesce a miscelare delicatezza e rabbia, morbidezza ed aggressività; quest'ultima la fa da padrona nella coda del pezzo.
"Piombo" è una canzone che cattura l'ascoltatore dalla prima all'ultima nota in quanto possiede tutti gli ingredienti della canzone-traino del disco: musicalità, orecchiabilità, un testo che si ricorda facilmente e quel loop elettronico di sottofondo sempre costante che ipnotizza per la sua bellezza. Il brano gode di un fascino incantevole perche sa avvolgere e graffiare allo stesso tempo; potremmo dire che è un brano che brilla di luce propria.
Chiude l'ep il pezzo "5 agosto" che inizia con un assalto di chitarre che poi leggermente si affievoliscono e cedono il passo a un'atmosfera più intima e rarefatta per poi riemergere nel ritornello. È azzeccatissima e pienamente calzante la coda strumentale finale che dona un tocco ancora più magico al brano e, più in generale, all'ep.

I Med.Use piantano il seme della curiosità nell'ascoltatore perchè ogni brano regala una virata sonora o un guizzo testuale inaspettati. In attesa del disco, questi venti minuti di ottima musica sono una base solida su cui poter costruire cose molto interessanti...

TRACCE

1.La Tecnologia
2.L'Acromata
3.L'Ansiogeno
4.Piombo    
5.Agosto


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