"Dove nascono le balene", l'esordio del" Circolo Lehmann"

CIRCOLO LEHMANN COVERÈ uscito a maggio 2016 per Libellula/Audioglobe “Dove nascono le balene”, l’esordio sulla lunga distanza del Circolo Lehmann, formazione piemontese nata come esperimento letterario-musicale ispirato dal libro “Il signor Lehmann” scritto dal tedesco Sven Regener. Dodici tracce in cui si incontrano rock-psichedelico, contaminazioni folk e cantautorato, in un’atmosfera di mistero sospeso tra sogno e realtà.

La formazione è composta da Ghego Zola (voce, chitarre, ukulele, armonica, piano, tastiere, programmazioni e percussioni), Pax Caterisano (batteria, percussioni, programmazioni), Lorenzo Serra (basso elettrico, chitarre, tastiere, programmazioni, sax tenore), Umberto Serra (tastiere e tromba) e lo scrittore Marco Magnone, che li ha accompagnati con le sue ‘storie e controstorie’ i cui testi alimentano alcuni dei brani.

Il primo pezzo dell'album "Marlene" ci introduce (attraverso nebulose di programmazioni e una tromba alla Jon Hassell in sottofondo) in un'atmosfera musicale dall'approccio finemente ricercato. Poi le chitarre sanno dare quella zampata shoegaze che ci riporta pian piano alla situazione aliena iniziale.CIRCOLO LEHMANN BAND
Il secondo pezzo "La festa" è un funky che ricorda il suono e l'immaginario poetico di un certo filone musical-letterario di inizio anni zero in cui si muovevano grandi gruppi come i Virginiana Miller, i Valentina Dorme e altri.
In "La casa al mare" si sentono influenze del post-rock di Giardini di Miro' e Yuppie Flu con una timbrica vocale e un'atmosfera post-cantautorale molto simile ad Alessandro Raina e i suoi progetti Amor Fou e Nema Fictione.
"La nostra guerra" e la title track hanno le rasoiate elettriche dei Marlene Kuntz ma tutto meno sporco e più curato sia negli allunghi melodici e soprattutto nel testo di vera urban-poetry mista al cantautorato old-school. E poi tutto continua così morbido e smussato negli angoli. Tutto è così garbato e rotondo.
"Ulisse" sembra portarci per mano tra le dita di un redivivo Nick Drake. "Nero a capo" e "Cosa ci siamo persi" chiudono il disco rispettivamente con un pugno elettrico e la sua ultima carezza. Insomma un lavoro intenso dove fatti gli spazi e i tempi, restano le emozioni sospese e la voglia di riprovarle al nuovo ascolto.

TRACCE

1.Marlene
2.La festa
3.Niente di nuovo
4.La casa al mare
5.La nostra guerra
6.Dove nascono le balene
7.Danza
8.Maree
9.Ulisse
10.Nero a capo.
11.Cosa ci siamo persi

Marco Pancrex