Saldi: qualche buona regola per non rimanere "fregati"
Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si e' sbagliata la taglia o si e' semplicemente cambiato idea, e' solo la disponibilita' del commerciante che puo' ovviare al problema, ma non c'e' un diritto del consumatore.
L'ADUC avverte: se pur la merce è scontata date sempre un occhio alla qualità. Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di piu', quelli sintetici meno. La percentuale di composizione può variare notevolmente e incidere sul costo finale. I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalità di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di cio' che e' indicato: la sua esperienza puo' servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si e' portato il capo d'abbigliamento in lavanderia.
Essere pignoli. Di un capo verificare se e' di pura lana vergine o di lana. La seconda lana puo' essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie. Diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o colori: e' molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato.
Per ulteriori informazioni sull'ADUC collegarsi sul sito ufficiale dell'associazione: www.aduc.it I saldi quest'anno hanno anticipato la Befana. Nelle città italiane la corsa ai saldi è già iniziata al 2 gennaio. I ribassi sono consistenti, si parte dal 30% per arrivare anche al 70%. Ma è meglio diffidare. Non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50%. Questo è uno dei primi punti in cui si articola il decalogo messo appunto da ADUC, Associazione per i diritti dei consumatori e degli utenti. Vediamo qualche buona regola di cui far tesoro per non cadere nella trappola della tentazione sconti. Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo "la merce venduta non si cambia": esistono regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perchè difettosa. Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide.