I benefici del coltivare

“Statistiche dicono”...
“La perduta natura”...
“I giovani vogliono tornare alla terra”...
“Pazzo! La terra è bassa!”...

 

germoglio

 

Ma quante ne avrete sentite dire sulla vita contadina? Accattivanti storie bucoliche, tetri scenari su quanto la terra sia dura e bassa, artrosi galoppante e reumatismi a più non posso!
Ebbene cari lettori di Viva Low Cost: come ogni cosa nella vita, sarà solo l'esperienza a condurvi a ragione, il sentito dire e le urla da circo cadranno nel dimenticatoio della vita e sarete voi a decidere se la terra è così bassa o se è un pc e una scrivania ad essere nel seminterrato.
Intanto ci teniamo a condividere con voi gli aspetti positivi del coltivare, provati, testati e scritti qui di seguito da una che ha fatto la bracciante per qualche mese, ossia colei che sta scrivendo l'articolo.

Vi ricapitolo, quindi, quello che ho provato in questi mesi, china sulla terra, bruciata dal sole di agosto, zappante contadina che fino a un mese prima se ne stava seduta a una scrivania.

1. Coltivando non hai bisogno della palestra: i tuoi muscoli si allungano, rafforzano e tonificano: non ti sei mai vista così figa!
2. La sera sei fisicamente sfinita: attenzione, ho scritto 'fisicamente', perché la lucidità mentale che ti dona la terra, niente al mondo te la potrà mai donare.
3. Inizi a vedere 'cose' sottili: dopo qualche tempo, che cambia da soggetto a soggetto, la percezione della realtà muterà. La Natura si apre a te, che magari bestemmi per il gran caldo, donandoti spunti di riflessione inattesi e meravigliosi.
4. La sfinitezza fisica e la grande lucidità mentale ti portano a ridimensionare i problemi e a comprendere quanto alta sia la tua dipendenza dai mezzi di comunicazione: allo stesso tempo, ti aiutano a disfartene facendoti comprendere che due parole al tramonto sono molto meglio di una notifica su facebook.
5. La lentezza: questa è la vera figata della vita contadina. Nonostante l'oggettiva durezza del lavoro, la difficoltà di comprendere i bisogni della terra, il lavoro nei campi è l'elogio della lentezza. I tempi dell'uomo sono rispettati.
6. Lavorare la terra significa tornare autonomi: nella coltivazione del proprio cibo, nella gestione vera delle proprie risorse, nel riappropriarsi della propria identità culturale.
7. Lavorare la terra significa mangiare cose buonissime coltivate con le tue mani.

È vero. La terra è incredibilmente bassa. Lavorarla è faticoso e a volte vorresti essere uno sceicco sulla luna a grattarsi tutto il santo giorno. Ma quello che la terra ti dona neppure una caverna di diamanti o tutto l'oro del mondo saranno mai in grado di darti.
Prova a coltivare la terra anche tu: sul sito www.wwoof.it tutte le informazioni per utili scambi agricoli!