Combattere il picco glicemico con la cannella
Il picco glicemico indica i livelli di glucosio nel sangue che non sono costanti ma seguono un andamento curvilineo. Crescita e diminuzione dipendono dagli alimenti assunti, i valori minimi si raggiungono a digiuno, mentre quelli massimi dopo circa un'ora e mezza dai pasti. Più la nostra dieta è ricca di zuccheri semplici, più l'indice glicemico si alza, raggiungendo il picco.
Per l'adulto tale picco dovrebbe essere inferiore a 180 mg/dl, anche se i valori ottimali si collocano al di sotto dei 140 mg/dl. Nei teenagers il picco glicemico è più consistente (< 200 mg/dl), così come nei bambini in età scolare (< 225 mg/dl) e nella prima infanzia (< 250 mg/dl). Questi valori rappresentano anche i parametri di riferimento per i pazienti diabetici in terapia farmacologica. La glicemia si alza moltissimo, e quindi il raggiungimento del picco glicemico, se un pasto è composto da grossi quantitativi di carboidrati semplici (cioccolato, miele, cereali raffinati, marmellata...), mentre aumenta con gradualità se i carboidrati sono complessi (cereali integrali) ed associati a proteine, grassi e fibre.
Alimenti al alto indice glicemico sono: miele, pane bianco, patate, cracker, cereali per la prima colazione, uva, banane e riso brillato. Quelli a basso indice glicemico sono yogurt, piselli, mele, buona parte delle verdure, fagioli, noci, riso parboiled e latte. Il picco glicemico si può, quindi, evitare in molti modi: mangiando ad intervalli regolari e possibilmente alle stesse ore; abbinando ad alimenti ricchi di zuccheri, come le patate o la pasta, un'insalata verde e verdura in generale; fare colazione con della frutta o con la crema Budwig. E poi c'è un aiutino naturale: la cannella. Da differenti studi, sappiamo che questa spezia aiuta a ridurre la produzione di insulina aumentando la sensibilità a questo ormone, ha effetti antiossidanti notevoli, agisce contro i batteri per le sue proprietà anti-micotiche. La cannella aiuta a controllare il tasso di glicemia (zuccheri) nel sangue, il che la rende consigliabile per i diabetici.
È proprio questa azione di contrasto agli zuccheri che fa sì che questa spezia intervenga in favore della linea: non brucia i grassi direttamente né aumenta il metabolismo, ma riduce sino al 30% il tasso di glucosio nel sangue. Ne basta mezzo cucchiaino al giorno per 40 giorni: questa è la dose utilizzata in uno studio americano che ha dato ottimi risultati in pazienti con alto tasso glicemico. L'effetto della riduzione degli zuccheri nel sangue è stato un dimagrimento in zone antipatiche per la donna: fianchi, cosce e girovita!