Le erbe spontanee da mangiare a marzo (prima parte)
A marzo la nostra madre terra inizia a riservarci delle buone sorprese: nonostante i nostri orti siano praticamente 'vuoti', i campi abbandonati iniziano a donarci le erbe spontanee, alcune delle quali sono commestibili, mentre altre si possono impiegare come rimedi medicamentosi.
Prima di dedicarsi alla loro raccolta è, però, indispensabile sapere che:
1. Non si raccolgono in luoghi poco puliti e inquinati, con possibili contaminazioni di sostanze tossiche quali pesticidi, aflatossine, elementi radioattivi, metalli pesanti come piombo, mercurio, cadmio e arsenico;
2. Evitare aree nei pressi di fabbriche e industrie;
3. Non raccogliete niente sui cigli delle strade.
Una volta scelto il luogo adatto, quindi, possiamo procedere alla ricerca delle nostre spontanee saporitissime: munitevi di cappello qualora il sole fosse molto forte, coltellino per tagliare le erbette, una sporta di tessuto dove porrete il raccolto.
Ma che cosa si raccoglie a marzo?
Vediamolo insieme.
Acetosa
Dell'acetosa si raccolgono le foglie in marzo e aprile. È comunemente conosciuta come acetina, erba brusca e ossalina; si mangiano le foglie il cui sapore è leggermente acidulo. L'acetosa si può riconoscere dal gambo rosso striato e dalla fioritura di maggio – settembre che presenta grappoli di colore verde e/o rosa.
Il sapore acidulo e amarognolo indica le sue virtù diuretiche e depurative, rinfrescanti e antinfiammatorie.
Come si usa: l'acetosa è ottima in insalata cruda, nei risotti o in frittata, soprattutto le cime giovani e tenere.
Grespino Comune (Sonchus Oleraceus)
Plinio il Vecchio ci tramanda che Teseo, prima di inoltrarsi nel labirinto per uccidere il Minotauro, si nutrì con un bel piatto di grespino comune.
Questa ottima pianta commestibile la si può raccogliere nei capi di tutta Italia propri adesso: le sue foglie, in questo momento di sviluppo, sono tenere e non troppo fibrose.
Questa pianta veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative, diuretiche, epatodetossicanti e sopratutto per la sua azione coleretica (stimolante la bile), ma oggi quasi completamente trascurata. La radice si usava, una volta tostata, quale miscellanea per il caffè
Come si usa: cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella con qualche spicchio di aglio.
Dragoncello
Del dragoncello, in marzo, si raccolgono le foglie. Il suo aroma è pungente, molto aromatico e per questo utilizzatissimo in cucina come spezia.
Oltre ad essere aromatico, il dragoncello è anche digestivo, stomachico, vermifugo.
Come si usa: per aromatizzare verdure crude in insalata, uova, frittate o sottoli fatti in casa. Si può essiccare, ridurlo in polvere e conservarlo in vasetti.
Queste piante spontanee fin'ora descritte si possono mischiare tra loro in frittata, in saporitissime insalate primaverile o in zuppe di legumi salutari. A presto con la seconda parte!