Lavoro in cambio della spesa: nasce il supermercato dei disoccupati
“Che cosa mettiamo nel piatto oggi?”
I poveri in Italia sono oggi quasi 4 milioni: persone per le quali, purtroppo, questo interrogativo non è poi così 'strano'. Confcommercio ci racconta un paese dove, dal 2006 al 2011, la crisi ha creato 615 nuovi poveri al giorno, a fronte di un tasso di disoccupazione dell’11,7%.
Chi vive in città fa ancora più fatica: gli orticelli spesso e volentieri non sfamano completamente, ma soddisfano parte del fabbisogno... anche psicologicamente parlando. Avere un piccolo orto domestico può essere davvero importante.
Tra le tante iniziative che ormai si dipanano per l'Italia, ce n'è una degna di nota che ci piace particolarmente: in Emilia Romagna, a Modena, a maggio il Centro Servizi per il Volontariato inaugurerà l'Emporio Portobello, un supermercato per disoccupati e famiglie in difficoltà economica. Nessuna carità però: le famiglie vulnerabili alle quali si offrirà il servizio – 450 scelte in collaborazione con i servizi sociali in base al quoziente Isee – offriranno in cambio della spesa il proprio lavoro almeno una volta a settimana.
L'Emporio Portobello sarà composto da tre locali: magazzino, supermercato vero e proprio e un’area di incontro con le associazioni. Le famiglie coinvolte avranno, infatti, l'opportunità di incontrare le associazioni che hanno collaborato al progetto e, insieme, instaurare un dialogo che porti, prima di tutto, al cambiamento dello stile di consumo.
Le Associazioni coinvolte nel progetto sono per la maggior parte di stampo laico: Associazione Porta Aperta Modena, Insieme in quartiere per la città, Arcisolidarietà, Forum delle associazioni familiari della provincia fino all’Associazione Papa Giovanni XXIII e tante altre.
E insieme alle associazioni, possiamo dare una mano anche noi: sul sito PortobelloModena.it è possibile “donare una spesa”, ovvero fare una donazione di denaro o, per le aziende, donare direttamente prodotti d’acquisto. Con la voce “dona il tuo tempo” si mira a cercare studenti o semplici cittadini che per qualche ora a settimana possano dare una mano a gestire la struttura.