Copenhagen: guida tascabile per capire i cambiamenti climatici

La Conferenza di Copenhagen è una tappa fondamentale per il proseguio dei buoni proposti esposti nel protocollo di Kyoto nel 1997.
Si chiedeva allora e si chiede oggi ai paesi industrializzati, come a quelli in via di sviluppo, di ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Oggi, però, con maggiore intensità rispetto a dodici anni fa, il rischio del surriscaldamento del pianeta è esperienza quotidiana di ognuno.
Negli ultimi 25 anni le temperature medie si sono incrementate con un tasso di 0.19 ° per decennio, ha dichiarato il Direttore Scientifico WWF Gianfranco Bologna.
L'obiettivo di Copenhagen è mantenere il riscaldamento globale entro i 2 °C.
E per farlo sarà necessario stendere un programma strategico in cui siano individuati 17 tecnologie chiave per il risparmio energetico che attengono a quattro settori economici: generazione e distribuzione energetica, trasporti, costruzioni e industria.
Servirà, quindi, una politica comune mirata alla conversione di un sistema produttivo low carbon e sostenibile.
Dal sito ufficiale di WWF ecco la guida al nuovo accordo sul clima a Copenaghen. Inolte: le emissioni di CO2, l'adattamento e la mitigazione delle emissioni, il riscaldamento globale, le voci della politica e della scienza, il budget del carbonio, le tecnologie, la rete verde, e infine....le responsabilità dell'uomo sul Pianeta. Tutto condensato nella guida WWF al clima pubblicata in luglio 2009.

 

Il nuovo accordo sul clima, agile guida tascabile a cura del WWF scarica il pdf

L'Europa cerca il compromesso con l'impegno di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020 e proponendo finanziamenti destinati ai Paesi in via di sviluppo.
Cina e Usa, per diverso temo scettici su Kyoto, all'appuntametno di Copenhagen si sono dimostrati molto più collaborativi.
Il Commissario Dimas ha spiegato: “Sono molto soddisfatto che vari partner importanti tra cui gli Stati Uniti e la Cina abbiano recentemente messo i loro obiettivi di emissione e le azioni concrete sul tavolo. Le prove scientifiche ci dicono che per mantenere il riscaldamento globale entro i 2 °C, i Paesi industrializzati devono ridurre le loro emissioni al 25-40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020, mentre i Paesi in via di sviluppo devono mantenere le loro emissioni a circa 15-30% rispetto ai livelli previsti nel 2020. Tuttavia, le offerte dei Paesi sviluppati risultano ancora ben al di sotto del livello di ambizione necessaria, per cui esorto i Paesi a migliorare i loro obiettivi. Inoltre un certo numero di disposizioni contenute nel testo negoziale attuale avrebbero l’effetto di ridurre gli obiettivi dei Paesi sviluppati. Tali disposizioni devono essere segrete fino a Copenaghen. Garantire l’integrità ambientale all’interno del futuro trattato è di fondamentale importanza per l’UE” (dichiarazione estratta dal quotidiano online Rinnovabili.it)