IL CANTO DELL'APE, il nuovo album di Rita Zingariello

Rita ZingarielloUna voce pulita e potente al servizio di canzoni che potremmo definire prismatiche, difficili da catalogare in un unico genere: “Il canto dell’ape” è un disco di spessore che ha tanto da dire e si lascia ascoltare per la sua delicata intensità.

La cantautrice pugliese Rita Zingariello propone un progetto musicale di manifesta maturità, con canzoni trascinanti (“Il canto dell’ape”, “Ballo ferma”, “Simili e contrari”) bilanciate da ballads nostalgiche (“Preferisco l’inverno”, “Sicure simmetrie”, “Il bacio con la terra”). Il disco è stato realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding, apprezzata dagli oltre 200 sostenitori che su Musicraiser che ne hanno finanziato la pubblicazione.

“Dopo tanti porti è nel mare che mi sento ferma” intona la cantautrice in “Risalire”, perché il viaggio musicale di Rita Zingariello è un crescendo di contaminazioni ancora in divenire. Dal 4 maggio “Il canto dell’ape tour” è live sui migliori palchi d’Italia.  

TRACCE

1. Amsterdam
2. Il canto dell'ape
3. Ballo ferma
4. Spalanca
5. Senza Nota Sul Finale
6. Preferisco L'inverno
7. Il Gioco Della Neve
8. Sicure Simmetrie
9. Ribes Nero
10. Simili E Contrari
11. Il Bacio Con La Terra
12. Risalire

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FIDATEVI: I MINISTRI NON SI SMENTISCONO

Cover Fidatevi bDavide Autelitano (voce e bassi), Federico Dragogna (chitarre, cori, sintetizzatori, celesta, hammond, pianoforte) e Michele Esposito (batteria, percussioni) sono i Ministri ed hanno pubblicato il loro nuovo disco dal titolo "FIDATEVI".
L'interesse che questo disco suscita trascende la bellezza dei suoni o la prelibatezza dei testi, c'è di più. Innanzitutto bisogna partire dal concepimento e dall'approccio di un disco che si prefigge di incutere fiducia non dando nessun punto d'appoggio all'ascoltatore. Il "FIDATEVI" del titolo del disco è una provocazione grossa che permea un pò tutti i brani del disco che scivola via tra riff potenti, ritmiche che ti fanno pogare anche se sei da solo in camera e una rabbia feroce affidata alla voce di Davide.

"Tra le vite degli altri" apre la strada al disco con uno di quei riff che ti si piantano in testa e ci restano per giorni; il testo è abrasivo e acido, la melodia sorregge una struttura sonora da dieci e lode che esplode in un ritornello da manuale del rock. La tensione sonora e narrativa non scema in "Fidatevi" anzi si insinua con ancora maggiore violenza: voci che si incrociano, ritmiche che si fanno più incessanti, chitarre che soffiano forte e poi quel "quindi fidatevi" che incute una rassicurante inquietudine. Tutto estremamente coerente.MINISTRI Foto di Chiara Mirelli 7 b
"Spettri" è un altro episodio molto pregnante del disco: apparentemente soft, poi deflagra in una meravigliosa incandescenza sonica; "Crateri" è un altro brano che incarna la maturità di questa band che sa essere anche elegantemente rock in "Tienimi che ci perdiamo". "Usami" alza nuovamente il tiro: velocità, parole taglienti e uno straordinario appeal. Molto interessanti anche le atmosfere di "Due desideri su tre", diverse dal resto del disco, e "Dimmi che cosa" che chiude il disco.

Il nuovo governo? I Ministri sono la risposta. Dubbi sulle loro capacità? Fidatevi.

 

TRACCE

1. Tra le vite degli altri
2. Fidatevi
3. Spettri
4. Crateri
5. Tienimi che ci perdiamo
6. Mentre fa giorno
7. Memoria breve
8. Usami
9. Un dio da scegliere
10. Due desideri su tre
11. Nella battaglia
12. Dimmi che cosa

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FACCIA, il nuovo disco di RICCARDO MAFFONI

Riccardo Maffoni discoRICCARDO MAFFONI è un cantastorie classe '77 che in molti ricorderanno per la bellissima "Sole negli occhi" presentata al Festival di Sanremo 2006 nella sezione Giovani. C'è molto altro nella storia artistica di questo cantante che, con la sua voce molto riconoscibile, è approdato ad aprile 2018 al suo nuovo disco dal titolo "FACCIA". Questo ritono del cantautore rock bresciano segna una chiusura di un cerchio lasciato aperto dieci anni fa, quando uscì il disco "Ho preso uno spavento".

Ascoltando le 14 canzoni di questo disco emerge forte la passione di Riccardo Maffoni per la musica e per le storie che racconta. È lo stesso artista di Orzinuovi ad introdurre il disco con queste parole: "Quando sono entrato in studio per lavorare a questo nuovo album avevo solamente la convinzione di registrare canzoni che parlassero di tutto quello che c’era stato nella mia vita dal mio ultimo album di inediti uscito nel 2008 a oggi. Volevo raccontarmi, senza sconti, senza risparmiarmi".

Queste parole si ritrovano nei brani che formano un enorme puzzle multicolore fatto di tantissimi argomenti: dalla solitudine alla voglia di non smettere mai di sognare, dalla paura dell'abbandono alla rabbia, dal sentirsi sull'orlo del precipizio alla forza interiore che ci porta a reagire. Riccardo è riuscito a trasmettere e condividere emozioni private con la gente che lo ascolta.

Ci si imbatte nella suggestiva ballata rock "FACCIA", primo singolo del disco, che rappresenta l'articolato manifesto del disco. Molto sognante e di sicuro impatto è "SOTTO LA LUNA" che disegna un'immagine romantica che sembra quasi d'altri tempi; "MI MANCHI DI PIU’" è una canzone tra le più dure del disco perchè parla dell'assenza e della manca che spesso possono essere davvero difficili da affrontare. C'è la speranza in un futuro migliore in "IL MONDO VA AVANTI" e c'è una struggente chiusura del disco affidata a "TOMMY E’ FELICE", brano che non poteva non chiudere un viaggio musicale tanto appassionante.

TRACCE

1.PROVATE VOI
2.FACCIA
3.CAMBIARE
4.L’UOMO SULLA MONTAGNA
5.SOTTO LA LUNA
6.QUELLO CHE SEI
7.LE RAGAZZE SONO ANDATE
8.MI MANCHI DI PIU’
9.SETTE GRANDI
10.LA MIA PRIMA CONSTATAZIONE
11.IL MONDO VA AVANTI
12.SENZA DI TE
13.SCALA D
14.TOMMY E’ FELICE

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INSCHEMICAL: LA ROCK BAND ENERGICA DALLA CALABRIA

Inschemical cover discoI calabresi INSCHEMICAL sono una rock band che si rifà a quel filone rock targato Italia anni '90, prendendo spunto da alcuni dischi seminali che hanno influenzato poi molta musica che si è sviluppata negli anni a seguire. Il disco omonimo è incentrato su un sound granitico, un rock senza compromessi, proprio di chi ha un'idea in testa e fa di tutto per farla valere.

Ascoltando "Affine al mio tempo" si riconosce un punto essenziale, un asse sonoro strategico degli INSCHEMICAL: nel sound si respira l'aggressività e la rabbiosa voglia di esprimersi; molto interessante è il punto di vista sui fatti degli anni di piombo nella bellissima "La spirale senza fine" sottolineata da linee melodiche molto affini alla narrativa del testo. In "Un nuovo inizio" c'è spazio ad un ammorbidimento nei modi nell'affrontare il rapport/scontro tra un genitore ed il proprio figlio. "La favola sbagliata" affonda le radici sulla stretta attualità degli ultimi anni, parlando di pedofilia con un piglio crudo e di sicuro impatto.

La bellezza del disco degli INSCHEMICAL è che non strizza l'occhio a facili deviazioni elettro-pop-rock che avrebbero snaturato l'indole di una band dai chiari connotati sonori. E questo è un grande merito, tenuto conto anche dei tempi che stiamo vivendo. Questi ragazzi calabresi vanno sostenuti perchè sono genuini, decisi ed appassionati.


TRACCE

1.Affine al mio tempo
2.La spirale senza fine
3.Un nuovo inizio
4.Allegoria di un giorno
5.Buio
6.La favola sbagliata
7.Controinformazione
8.La ricerca

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DELUDERTI: MARIA ANTONIETTA E LA SUA LIBERTÀ

MARIA ANTONIETTA cover DELUDERTI 770x770Ascoltando "Deluderti" si resta folgorati dalla lucida spietatezza di Maria Antonietta. È un concetto a cui ci si approda dopo aver assimilato i 28 minuti che intercorrono tra "Deluderti" ed "E invece niente", rispettivamente testa e coda del nuovo disco dell'artista pesarese. "Io non ho intenzione di deluderti ma questa è la mia faccia, la mia fiducia non intatta" è la frase che dà l'inizio a questo nuovo corso musicale e già lascia presagire quello che potremmo trovare all'interno del disco.

"Deluderti" mescola passaggi ragionevolmente romantici a vortici di cruda realtà, le linee melodiche strizzano l'occhio a una linearità orecchiabile che predispone bene l'ascoltatore e lo mette in condizione di canticchiare le canzoni. Ciò non significa che siamo al cospetto di "canzonette usa e getta", tutt'altro. Dai pezzi emerge una profondità ed una ricerca delle cose vere: la consapevolezza che la rabbia può essere uno step necessario, la presa di coscienza che l'amarezza a volte può addolcire e che non è detto che un'esperienza fallimentare debba essere necessariamente un fardello da portarsi dietro per sempre.

Il singolo "Pesci" è di certo l'episodio più riuscito del disco: c'è il giusto equilibrio tra testo (il racconto si fonde amabilmente con la visionarietà) e melodia (dal colpo di basso iniziale alla ritmica di batteria). "Stomaco" ha un musical-appeal elevato e sprigiona una grande dolcezza nel cantato. "Oceani" recupera quella aggressività positiva che ha contraddistinto parte del repertorio di Maria Antonietta. "Cara ombra" e "Vergine" sono due canzoni universali che sanno riassumere bene stati d'animo anche molto contrastanti.MA ph Luca Zizioli

"Da qui voglio dare fuoco alla tua cattedrale e a te che fai la parte della vergine ma non ne hai la stoffa" è uno di quei versi che potrebbero sintetizzare un disco che stupirà chi lo ascolterà. Queste nove canzoni acquisiscono ancora più rilievo e peso specifico se contestualizzate in un panomara musicale italiano attuale dominato da cantanti che non sanno emozionare con una metafora e non si abbandonano alla bellezza.

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