STARGAZING, l'album dei Søren

unnamedL'8 dicembre è uscito il lavoro dei Søren, "Stargazing", per la Seahorse Recordings, distribuito da Audioglobe. Il disco mette in luce una scrittura mista tra sonorità slowcore (vedi i Talk Talk) e i più recenti the Low, e una linea di songwriting dark alla Bill Callahan. Tutto questa sinfonica e armonizzata atmosfera nordica con tanto di voce femminile fiabesca che ricorda molto la nostra Pj Harvey degli ultimi album, è contenuta in un lotto di 10 brani di cui  Blood, Sweat and Tears è una cover originariamente eseguita dai Whispers in the Shadow. Il bello del progetto è che si uniforma al suono alternative folk della label napoletana, appunto la Seahorse Recordings dando identità e appartenenza ad una biunivoco scambio di qualità tra etichetta e sua creatura di produzione. Non è un accadimento da poco.

La libertà creativa ne giova perchè trova una guida compositiva che un tempo apparteneva di gruppi storici come i Blessed Child Opera di Paolo Messere e ne da futuro prosequio.
"In my heart", "the foolish one", "Our sky" riverberano ancora della poetica del gruppo suddetto ma si ingegnano di dare una caratterialità che, soprattutto nell'ultima traccia, gestisce bene gli spazi di dinamica tra il piano vocale quasi recitato e le aperture della voce femminile accompagnate da archi sinfonici molto evocativi.
"Everyday Heroes 1" è l'intro della sincopata successiva "Everyday Heroes 2" dove un pizzicare di chitarra ricorda insieme al tutto le opere di Matt Elliott incastrate in tetrini-giocattolo di un semiallegro Patrick Wolf. Filmicamente siamo in territori minimalistici alla Wenders che esplodono in colpi di scena stranianti alla Michel Gondry.

Tutto questo è sintetizzato nella title-track e nel resto del disco.Una piacevole narrazione che quando sembra risultare troppo monolitica trova vie di fuga in voli tra le alte quote e l'orizzonte, ed è la che ti sembra vederli accompagnarci fieri e impavidi i cavalieri Søren: al Grande Inverno.


tracce:

1.Reaching    
2.In My Heart       
3.The Foolish One    
4.Our Sky    
5.Blood, Sweat and Tears (originariamente eseguita dai Whispers in the Shadow)    
6.Horses
7.Everyday heroes 1
8.Everyday heroes 2
9.Stargazing
10.Under a Crimson Moon 

Marco Pancrex

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CANTASTORIE, l'esordio discografico della cantautrice milanese FURIA

FURIASi intitola "CANTASTORIE" il primo passo nel mondo della discografia per FURIA, giovane cantautrice milanese. Il disco vede la suggestiva vicinanza artistica del Maestro Luigi Albertelli, autore di grandissimi successi della musica italiana. I tredici brani che compongono "Cantastorie" delineano il profilo artistico di una ragazza che vuole raccontare e raccontarsi attraverso un viaggio nelle storie della gente del passato che rivive nel presente, è uno spaccato di una visione fatta di ironia e speranze, è la valorizzazione di una ragazza che ha la grinta ed il talento che si accompagnano ad un coraggio artistico che merita di essere apprezzato.

Le parole e le melodie delle tredici canzoni si abbracciano in una magia suggestiva: la realtà cruda con cui FURIA racconta le sue storie apre degli squarci molto interessanti nel modo di vivere il mondo delle canzoni. E così, ad esempio, in "FREELANCE" si parla della libertà di amare, un amore senza vincoli e catene; c'è una emozionante dedica al grande ciclista Fausto Coppi nel brano "CAMPIONISSIMO", una ballata che non può non incuriosire l'ascoltatore. "MANCHI" è un caleidoscopio emozionale ispirato alla sretta quotidianità, in particolare ai femminicidi; l'intimità di "CANZONE AD UN BIMBO MAI NATO" è struggente e commovente. La chiusura del disco è affidata ad una rivisitazione in chiave moderna di un classico della musica italiana: "NON ARROSSIRE" di Giorgio Gaber.


TRACCE

1 Tu sei mio
2 Campionissimo
3 Gulietta (feat. Lella Costa)
4 Ce la invidiano tutti
5 Troppo facile
6 Robot
7 Canzone ad un bimbo mai nato
8 Freelance
9 Prendi Tutto
10 Pa Paya ya-ya (Ciao Marco)
11 Addio Barbie
12 Manchi
13 Non arrossire

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GIACOMO SCUDELLARI – LO STRETTO NECESSARIO

scudellariHa un animo spassoso il primo album di Giacomo Scudellari, cantautore che fa della propria vena di storyteller un inno alla gioia. “Lo stretto necessario” ci racconta che cervellotico e triste non sempre fanno il paio, si può essere intelligenti col sorriso e la penna ispirata di Scudellari ne è un’ottima testimonianza musicale.

“Morirò in una taverna” è il pezzo manifesto di questo progetto folk-acustico, arrangiato con delicatezza e senza fronzoli. Il cantautore mette al centro la parola e propone delle poesie/filastrocche orecchiabili, che riescono ad essere semplici senza cadere nel banale. Un disco ironico, che riecheggia lo stile di mostri sacri del cantautorato italiano (De Andrè e Guccini per citarne solo due).

Una leggerezza di spirito che sa far riflettere, come ci suggerisce la title track: “non è mica detto che è lo stretto necessario ciò che libera di netto, guarda il pesce nell’acquario”.

 

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DUE, il disco d'esordio dei REFILLA

Refilla Due Cover 149x149Lo scorso 2 febbraio è uscito "DUE", l'album d'esordio della band alternative rock padovana REFILLA. Alessandro Zanin, Matteo Padovan, Massimiliano Foss e Stefano Negroni hanno creato un disco sincero, genuino e caratterizzato dalle contraddizioni che si riflettono sulle tematiche trattate e sui suoni (a metà tra elettronico ed analogico). Molto interessante e suggestiva è la scelta del packaging: non è un tradizionale album ma una chiavetta usb a forma di pillola, con tanto di blister e bugiardino informativo, il tutto racchiuso in un’elegante confezione in plastica trasparente concepita per essere un must-have.

"ERA MEGLIO PRIMA" è l'incarnazione della fuga dalle etichette perchè non è un pezzo nè rock, nè pop, nè rap. È una canzone a sè stante. "REVOLVER" racconta la sfida contro se stessi, un elastico temporale tra il prima e il dopo. Un brano apparentemente cervellotico è "MAI STATO COSI’ BENE" che fa emergere le nostre attuali ossessioni e le illusioni di cui ci circondiamo. La cosa belle di questo disco è che ci sono poi brani come "NELLA MEDIA", "VITA IN VIAGGIO" e la cinicità e l'amarezza di "FAILURE BLVD".

Avvicinatevi ai REFILLA, vi riempiranno l'anima musicale con suoni, melodie, parole ed immagini che vi apriranno nuovi mondi a cui guarderete con grande interesse.

TRACCE

1.ERA MEGLIO PRIMA
2.REVOLVER
3.INADEGUATO
4.MAI STATO COSI’ BENE
5.LA PARTE PEGGIORE DI ME
6.NELLA MEDIA
7.VITA DA SPALLA
8.GIOCATI DAL CASO               
9.VITA IN VIAGGIO
10.PARTIRE A SETTEMBRE
11.FAILURE BLVD

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JAMES AND THE BUTCHER ed il nuovo disco PLASTIC FANTASTIC


Plastic Fantastic webUn sound internazionale per una band 100% italiana: l’album d’esordio di James and the Butcher è un concentrato di rock “impuro”, nel senso più talentuosamente stravangate del termine. In “Plastic fantastic” il power trio da sfoggio della propria personalità musicale presentando 11 canzoni che colpiscono per l’alternanza di generi.

La contaminazione sonora viaggia su beat elettronici nell’open track “Intimacy” per addolcirsi sulle ballads (“Invisible boy”, “Loola-bye”, “Until I find her”) e ritornare con stereofonica prepotenza in pezzi quali “Queen of the Galaxy”, “Antibiotics” e “7th Dimention”. Le trame vocali di James Dini si lasciano ascoltare per grazia e potenza, i tocchi del “Macellaio” sanno assestarsi con maestria tra piano e synth e le ritmiche di Giorgio Corna dettano minuziosamente i tempi di ogni assalto musicale, in bilico tra il classico e l’avanguardia.

La band ha già un curriculum di esperienze all’estero e non ci sorprenderebbe vederli esibirsi da headliner in un festival internazionale in un futuro prossimo.

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