SATURNO, il disco de L'ORDINE NATURALE DELLE COSE

lordine naturale delle cose saturnoA inizio maggio è uscito il lavoro autoprodotto della band L'ORDINE NATURALE DELLE COSE, dal titolo "Saturno". Il pianeta è scelto perchè rappresenta il corpo celeste a cui è stata associata sempre la malinconia che è il sentimento cardine della rilettura del quotidiano in questo lavoro dalla chiara sonorità indie-rock.

"Lisa" e "Fuzz meteora" sono entrambe ascrivibili alle opere prime di un gruppo "catartico" come i Marlene Kuntz nei suoi due aspetti tipici di impatto e melodia grunge. "Iori" è un richiamo bibliografico all'universo dark di Robert Smith e derivati; "Cumulonembi" potrebbe starci bene tra i microchip emozionali dei primi Subsonica; "Dirupo" è un brodo di feddback-fuzz in cui gli Interpol ci sguazzerebbero annegandoci; "Marea" è una nenia acustica alla Jesus and Mary Chain con qualche distorsione in meno e un pò di melodia in più; "La canzone di fine estate" ci riporta ai tempi dei Planet-funk con una cassa semi-dritta e syntheria maldestra; "Saturno a caso" è una ballata electro-wave che fa il bel verso al pop malato dei Former Ghosts con tanto di alternanza di recitato-cantato armonizzato.

Un ottimo lavoro questo "Saturno" che ha la sua forza nel proporre una vasta scelta di soluzioni compositive senza che le varie influenze citate alterino mai la personalissima linea sonora identitaria della band.

TRACCE

1. LISA
2. FUZZ METEORA
3. IORI
4. CUMULONEMBI
5. DIRUPO
6. BFP
7. MAREA
8. CANZONE DI FINE ESTATE
9. OPACA
10. SATURNO A CASO

Marco Pancrex

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LA DIFFERENZA, il disco di Chiara Ragnini

unnamedIl 28 aprile è uscito il disco di Chiara Ragnini, "La differenza", finanziato grazie ad una riuscitissima campagna di crowdfunding su Musicraiser, con oltre 200 sostenitori e più di 7.000 euro raccolti (pari al 235% dell’obiettivo prefissato).

Il lavoro esce dal territorio sonoro del minimalismo folk-voce e descrive nuovi territori più arditi tangenti l'elettro-pop d'autore. La stessa autrice dichiara di amare artisti come Selah Sue a Janelle Monae fino a Rebecca Ferguson.
"Un colpo di pistola" e "Un angolo buio" sono due fughe drum&bass che chiamano alla memoria i Subsonica; "Il vortice bianco" è un synth-pop più affini alla new romantic dei Pet Shop Boys; "La differenza" vive di suoni esotici che mettono insieme l'R&B più ricercata della Badu e un ritornello di genuino pop, che ci sta benissimo in uno dei capolavori dei LaCrus; "In ogni angolo del mondo" si fa filastrocca pop con tanto di tintinneggiamenti pop-corn eplosi in un burro di melodie fatali; "Grigiocielo" invece riprende canoni più commerciali alla Tiziano Ferro ben costruiti attorno ad un testo sospeso nell'intimismo di un amore-fine-amore; "Domattina" ha le claps di ammiccanti ballate DeltaV di fine anni Novanta; "Coda" vede il feating col rapper molto trapper Roggy Luciano in una ninna nanna urbana dove la voce stupenda di Chiara mette il punto esclamativo ad una prova eccelsa e riuscita in tutti i suoi variegati ingredienti tra i quali spicca una dichiarazione forte di pop intelligente e sapientemente contaminato.


TRACCE


1 - Un colpo di pistola
2 - Il vortice bianco
3 - Un angolo buio
4 - La differenza
5 - In ogni angolo del mondo
6 - Grigiocielo
7 - Oggi ho perso
8 - Domattina
9 - Sospesa
10 - Coda (feat. Roggy Luciano)

Marco Pancrex

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THE MAGNIFICENT SIX, il nuovo disco degli IRON MAIS

Iron Mais The Magnificent Six recensione music coast to coastTesta di Cane (voce e banjolele), La Contessina (violino e voce), Jack La Treena (banjo e voce), Lo Scollo (contrabbasso), il Ragazzo Nutria (chitarra) e Burrito (batteria) sono gli IRON MAIS ed hanno da poco pubblicato il disco "THE MAGNIFICENT SIX". Si tratta di un album composto da dodici canzoni in totale: sei brani cardine della storia del rock reinterpretati in chiave folk-country-western e sei inediti.

L'attitudine ironica, frizzante ed energica del sestetto coinvolge l'ascoltatore in un turbinio di sferzanti sfumature sonore che sanno avvolgere sapientemente. La scelta delle cover è ricaduta su brani storici del rock mondiale come "Another brick in the wall" dei Pink Floyd o "Killing in the name" dei Rage Against The Machine, giusto per citarne due.

La componente testuale dei brani inediti è molto interessante perchè dimostra la vena narrativa della band che propone racconti suggestivi, storie ironiche, sfoghi a cuore aperto, errori e rimedi fallimentari. Il tutto condito con un sound folk-counrty-western che contraddistingue la band. C'è l'arrivismo di "Cucù", la sete di alcol in "Drink & Drive", la stretta quotidianità in "Ahi che dolor", la bellissima ballata "Lambro river", la falsa amicizia di "Friendshit" e la difficoltà di vivere in "Grano duro".

L'operazione artistica e musicale degli Iron Mais è molto interessante perchè offrono all'ascoltatore il loro universo musicale a 360° fatto di canzoni inedite in cui riversano tutta la loro voglia di comunicare ed il loro interesse per il rock (filtrato però dalla loro musica). Si deve aggiungere poi la passione per la musica che questi ragazzi trasmettono. E non è poco.

TRACCE

1 CuCù     
2 The Rhythm Of The Night     
3 Ahi Che Dolor     
4 Grano Duro     
5 Can I Play With Madness     
6 Drink & Drive     
7 Friendshit     
8 Another Brick In The Wall     
9 Nothing Else Matters     
10 Lambro River     
11 Fight For Your Rights     
12 Killing In The Name     

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SE MI COPRI ROLLO AL VOLO, il primo disco solista di Novi

se mi copri rollo al volo noviÈ uscito venerdì 28 aprile “SE MI COPRI ROLLO AL VOLO” il primo disco da solista di NOVI, compositore, musicista e musicoterapista pisano, fondatore con Francesco Bottai del duo I Gatti Mézzi.

"Mi sono scavato la casa" usa l'ironia delle favole di Novi che saranno il carattere peculiare delle ballate dolci-amare di tutto il disco, e  disegnaranno un bozzetto art-pop divertente.
"I tuoi vestiti da cosplay" è una stortura intelligente del Dalla più giocherellone e sperimentale; "Philips a 4 velocità" è una sonorizzazione da videogame che contestualizza la noia moderna-modernizzata nel nuovo tecnologismo digitale; "Non me lo levate il computer" è un rockettono-bubblegum in cui tutti i tintennii-cicalii finiscono ina centrifuga free-form che tira a nuovo un ipotetico Tricarico nei suoi lamenti capolavoro; "Paolo Lupo scuro" è un'assenza pianistica in cui il cantautore si toglie di dosso i vestiti standard del canone della convenzione del songwriter-canta-strofa-ritornello e tocca il cuore sospeso alle corde di una bellissima imprevidibilità; "Bacio a frigo aperto" è un accenno più riuscito del Bugo di Sentimento Westernato con più consapevolezza di mezzi e padronanza del commovibile; "Siamo venuti a vederti suonare" suona meglio di un Britti che non sa dell'esistenza di un synth e delle sue innumerevoli doti anticommerciali.

Ebbene lodi al nostro Novi e speriamo che la sua musica faccia eco a sè stessa perchè entri a pieno diritto nella eroica serie B di quei cantautori senza storytelling, verbosità e citazionistica che usati in dosi abbondanti annoiano e depotenziano l'emotività della musica.
Potevamo citare Brunori Sas o Calcutta. Ma in realtà è ancora presto per affibbiare al coraggioso Novi il doppiogiochismo inutile (sono indie ma non voglio essere troppo indie) dei due suddetti "artisti". È vorremmo che questo discorso non sia una fatua, ma un umile consiglio.

Tracce

01 Senza i denti
02 Mi sono scavato la casa
03 I tuoi vestiti da cosplay
04 Philips a 4 velocità
05 Non me lo levate il computer
06 Non me lo levate il computer bis
07 Paolo Lupo Scuro
08 Bacio a frigo aperto
09 Siamo venuti a vederti suonare    

Marco Pancrex

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IL TEMPO NON (D)ESISTE, il nuovo disco de LA DIFFERENZA

La Differenza Il Tempo non DesisteSi possono reinterpretare dei classici in maniera originale e dare loro dei vestiti sonori interessanti e suggestivi? Sarà questa la domande che si saranno posti i ragazzi de LA DIFFERENZA prima di mettersi al lavoro per "IL TEMPO NON (D)ESISTE". Ci sono alcuni tra i più bei brani della musica italiana (più recente ed un pò più agée) visti sotto una luce diversa che potranno essere ri-apprezzati da chi già li conosce e apprezzati per la prima volta da chi non li conosce.

C'è l'Edoardo Bennato di "Tira a campare" con l'amore-odio per la sua città, c'è la durezza di "Trappole" di Finardi che affronta il delicato tema della droga, c'è la bellissima "Sole spento" dei Timoria rivisitata in una chiave anomala. Intrigante è l'inedito (l'unico del disco) della band dal titolo "Molecolare" che rivela un'anima elettronica con un testo particolarmente riuscito. C'è "Io ti cercherò" di un particolarmente ispirato Ron; c'è poi "Fortuna Che Non Era Niente" del grande chitarrista Alex Britti, c'è l'energia devastante di "Non Sarò Mai Quello Che Vuoi" degli Skiantos. L'eleganza di "Se mi vuoi" cede il passo alla suggestiva "Oh oh oh" di Faust'O; "E’ Tardi (ormai)" rivela un Garbo diverso mentre "Le Louvre" chiude questo bel disco pieno di spunti interessanti.

Si tratta di undici canzoni ben suonate, definire "IL TEMPO NON (D)ESISTE" un disco di cover sarebbe riduttivo perchè è riuscito a dare nuova vita ad alcune tra le canzoni più belle scritte in Italia e a mettere da parte l'originaria interpretazione di chi le ha composte. Ottima prova per LA DIFFERENZA!

TRACCE

1) Tira a Campare
2) Trappole
3) Sole Spento  
4) Molecolare
5) Io Ti Cercherò
6) Fortuna Che Non Era Niente
7) Non Sarò Mai Quello Che Vuoi è energia pura
8) Se Mi Vuoi
9) Oh Oh Oh
10) E’ Tardi (ormai)
11) Le Louvre

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