Guerrilla gardening: bombe di semi per spargere fiori nelle aree incolte

alt Fiori sparsi per tutti gli angoli della città. E non solo nelle aiuole ben coltivate, anche - e sopratutto - nelle zone dimenticate e meno piacevoli alla vista.
Basta lanciare delle vere e proprie bome di semi. E anche laddove c'era solo terra incolta nasceranno bellissimi fiori.
L'idea è tutta americana e già spopolano i distributori autormatici di palline pieni di semi. Chi compra la "bomba di semi" può lanciarla in giardini, aiuole abbandonate e far sì che piccole aree tornino a vita nuova, grazie ai colori e ai profumi dei fiori. E' un'operazione di guerrila gardening!
Fiori e colori contro la brutture e il degrado!

Le famose "bombe di semi" possono anch essere preparate a casa.
Si mescola un’abbondante dose di semi con compost ed argilla in proporzione 1 a 5, si aggiunge a poco a poco acqua, si impasta e si ricavano le “bombe”, che vanno lasciate seccare prima di buttarle nelle aiuole.

E che i colori e i profumi della primavera inondino tutta la città!

L'immagine è tratta da
http://selvaggia-mente.blogspot.com/2008/12/guerrilla-gardening.html

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Emergenza carenza d'acqua: diminuiamo ogni giorno gli sprechi!

alt L'acqua non basta. E il nuovo dossier "2012 Water Scarcity and Droughts - Policy Review" passa al setaccio le azioni adottate dagli Stati membri nella lotta alla carenza idrica e alla siccità.
Ma non solo. Ognuno di noi può fare un gesto concreto per salavaguardare una delle risorse più importanti per la vita: l'acqua.
Non stare troppo sotto la doccia, non lasciare scorrere l'acqua inutilmente mentre si insaponano i piatti.
Sono solo alucni dei piccoli esempi.

Secondo la Commissione europea in molte aree dell'Unione e in particolare in quella mediterranea, l'equilibrio tra domanda di acqua e risorse idriche disponibili ha raggiunto un punto critico: la penuria di acqua e la siccità sono diventate sfide cruciali aggravate dalla tendenza dei cambiamenti climatici.

La Commissione europea ricorda che da anni esercita pressioni affinchè gli Stati membri adottino politiche in questo campo, per quanto riguarda le tariffe, il miglioramento degli strumenti di gestione idrica, misure in materia di efficienza e risparmio idrico, anche mediante l'introduzione di requisiti obbligatori per i dispositivi che utilizzano acqua nell'ambito dell' estensione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile, in modo da permettere un notevole risparmio.

Raccomanda quindi l'applicazione dei dispositivi domestici che utilizzano acqua, con i quali sarebbe possibile ridurre il consumo idrico totale del 19%, pari ad una diminuzione del 3,2% del volume di acqua estratto ogni anno nell'Ue.
Riducendo il consumo idrico dei prodotti connessi al consumo di energia, come rubinetti, docce e vasche, si potrebbe anche ridurre del 20% il fabbisogno di energia necessaria per riscaldare l'acqua; infine, modificando la durata delle docce, la frequenza dei bagni o l'utilizzo dei rubinetti, il consumo di acqua potrebbe ridursi del 20-30 per cento circa.
La Commissione sta avviando diverse attività preparatorie in vista del riesame della politica in materia di carenza idrica e siccità, previsto per il 2012, soprattutto in vista degli obiettivi di efficienza e, in particolare, della possibilità di ridurre i consumi negli edifici, di contenere le perdite d'acqua e di incentivare un uso efficiente dell'acqua in agricoltura.

I risultati di queste attività confluiranno in un modello per la salvaguardia delle acque dell'Ue previsto per il 2012, nel riesame dell'attuazione della direttiva quadro sulle acque e in un esame della vulnerabilita' delle risorse ambientali (in particolare acqua, biodiversità e suolo) agli impatti dei cambiamenti climatici e ad altre pressioni antropiche.
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Tonno in scatola: le marche che rispettano l'ambiente e le specie marine

alt Il tonno in scatola non manca mai nella dispensa di studenti, lavoratori ma, anche in quella delle famiglie. E' di gran lunga la conserva ittica più venduta al mondo.
Facilissimo da consumare, in insalata o con la pasta, si presta per diverse - e sbrigative - ricette.
Non tutte le marche di tonno in scatola sono però "sostenibili".
Molte aziende non rispettano alcuni criteri di base per limitare l'impatto della pesca sull'ambiente.

La pesca al tonno minaccia le risorse sovrasfruttando gli stock di tonno e catturando esemplari immaturi e danneggia l’ecosistema marino causando ogni anno la morte di migliaia di squali, tartarughe marine e altre specie. La “classifica rompiscatole” di GREENpeace vuole spingere le imprese verso una maggiore sostenibilità e orientare i consumatori ad acquisti più responsabili.
Ecco le marche che meritano i primi posti della classifica.

AsdoMar, già tra i primi in classifica, ottiene il punteggio di 4,8 e conquista il primo posto per aver dato prova di trasparenza rispetto alle proprie scelte ed essere uno dei pochi che utilizza in parte dei propri prodotti il tonnetto striato - specie considerata in buono stato - pescato con metodi sostenibili (lenza e amo). Al secondo posto c'è il tonno in scatola della Coop, con punteggio di 4,7. Terzo arriva Mareblu, con 4,4 punti. Anche Esselunga inizia ad adottare dei criteri per cercare di diminuire l'impatto che la pesca al tonno ha sull'ambiente: ha deciso di non comprare tonno trasbordato in mare, essendo questa una pratica che favorisce molto spesso attività illegali. Dopo Esselunga, che è quinta in classifica, c'è San Cusumano.
Callipo passa nella zona "arancio" perché ha sviluppato una politica per l'approvvigionamento sostenibile. Consorcio si apre al dialogo, lasciando il fondo della classifica. Passi avanti anche tra i più grandi! Bolton che, con il marchio Riomare copre più del 30% del mercato, si è impegnata formalmente a predisporre prima della fine dell'anno una politica di sostenibilità. Nostromo invece, secondo marchio più venduto in Italia, rimane sul fondo della classifica, insieme a tonno Mare Aperto della Star, non avendo fatto alcun passo avanti.



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Roma si prepara alla Ciemmona, la Critical Mass mondiale

ciemmonaNel 1992 a San Francisco nasce, e parte, la prima Critical Mass, la massa disorganizzata di biciclette che una volta al mese rivendica l'utilizzo e la riappropriazione delle strade sempre più predominio delle macchine.

Da allora in circa 500 città nel mondo migliaia di ciclisti si incontrano una volta al mese e colorano le strade di biciclette.

Roma non è da meno e celebra, nell'ultima settimana di Maggio, la settima Ciemmona, o Critical Mass Planetaria. Saranno circa 5000 le biciclette che invaderanno pacificamente la Capitale e la percorreranno in lungo e in largo.

La marea di bici si riapproprierà delle strade e delle piazze invase dallo smog e dalle macchine.

I partecipanti cercheranno di sensibilizzare l'uso pratico delle bici così pratiche da usare e parcheggiare e che riducono inquinamento e stress.

L'appuntamento è fissato per l'ultimo week end del mese, 28-29 e 30 Maggio.

Venerdì 28 ci sarà il compleanno della Critical Mass, con sfilata di bici che invaderà via dei Fori Imperiali dalle ore 18:30.

Sabato 29 si partirà dai giardini di San Giovanni dalle ore 16 per dare vita alla vera e propria massa critica. Una volta raggiunto un numero "idoneo" di bici sufficiente a bloccare il traffico automobilistico, si procederà lungo un percorso casuale e non prestabilito.

Domenica 30 alle 11 da piazzale Ostiense si parte per il mare di Ostia.

Le serate saranno allietate da concerti gratuiti. Buona passeggiata.

Leggi il programma della Ciemmona di Roma

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Acqua pubblica: raccolta firme per il referendum

Oltre 100 mila firme in un solo fine settimana per il referendum che vuole l'acqua pubblica.
La raccolta continua fino al 4 luglio.
Grazie al lavoro di molti volontari che allestiscono i banchetti sarà possibile firmare per arrivare almeno a quota 500.000 per poter richiedere i referendum.

I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.
Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione. Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.



Mappa con le regioni che aderiscono all'iniziativa

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