Le domande/affermazioni topiche sull'ecologista (e per di più) vegetariano: come sdrammatizzare luog

Ecologisti, vegetariani, vegani, quante volte vi sarete sentiti fare queste domande???

vegetarian

1 – 'Ma mangi solo verdure alla griglia?'

No, i vegetariani non mangiano solo verdure alla griglia o bollite. La dieta vegetariana è uno stile alimentare vario, completo e sano: le proteine ingerite sono quelle vegetali che compiono un'azione prolungata nel tempo; è ricchissima di vitamine, sali minerali, oligoelementi e povera di colesterolo e grassi cattivi. E vi dirò anche un'altra cosa: la cucina vegetariana è anche saporita! ;-)

2 – 'La raccolta differenziata non serve: serve solo per spillare più quattrini'.
Non ho numeri alla mano per poter smentire questa affermazioni sempre più diffusa: scoraggiamento, incredulità, rassegnazione e profondo disagio, per non dire peggio, nei confronti della nostra classe dirigente, ci porta a conclusioni erronee e 'facilone'. Potrei rispondere così: 'Ok, va bene. Allora potremmo abbandonare i nostri rifiuti in mezzo a una strada, dargli fuoco o magari accumularli in cantina insieme a cose che non desideriamo più'. Non è una risposta. La risposta sta, invece, nel consumo discreto, nel riciclo selvaggio, nella moderazione. E poi ci sono storie che smentiscono tutto ciò e che danno il buon esempio e la speranza che se si vuole si può fare: a Vedelago (****), c'è una centrale di smaltimento rifiuti misti, anche detti 'secchi', unico in Italia nel suo genere, poiché acquista dal Comune e da aziende questo tipo di rifiuto solido urbano, lo ricicla con macchinari all'avanguardia e lo trasforma in materiale edile ad alta resa. Potete vedere la storia di Vedelago qui.

3 – 'Sono vegetariana'. 'Ok, allora ti cucino pesce!?'. 'O__o'
No, anche il pesce è carne, così come i wurstel, gli affettati e il tonno in scatola.
Per la cronaca, colgo l'occasione per elencarvi le specie marine a serio rischio di estinzione: questi dati sono forniti da Sea Shepherd, un'organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui missione è quella di fermare la distruzione dell'habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani del mondo intero, al fine di conservare e proteggere l'ecosistema e le differenti specie.
Le specie marine difese da Sea Shepherd e a rischio estinzione sono: delfini, balene, squali, foche, tonno rosso, tartarughe marine.

4 – 'Anche le verdure hanno un'anima'.
Sì, sono d'accordo, più che anima la chiamerei energia: quell'energia che utilizzano per crescere, nutrirsi e trasformare la luce in sostanza vitale. Ma è ormai scientificamente provato che gli animali hanno un sistema nervoso molto simile a quello dell'uomo
Nel corso dell'evoluzione, infatti, man mano che si afferma la simmetria bilaterale, i neuroni progressivamente si concentrano verso il capo (cefalizzazione), l'estremità del corpo alla quale spetta la funzione di esplorare l'ambiente alla ricerca di cibo e che, per prima, è esposta a potenziali pericoli. Qui si radunano anche le cellule recettrici o gli organi di senso. Ciò significa che un animale quando sta per essere ucciso, lo sente.

5 – 'Non salverai il mondo chiudendo il rubinetto quando ti lavi i denti'.
Certo che no. Ma come diceva mia nonna 'Aiutati che Dio t'aiuta'. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo: questo lo disse Gandhi. Se vuoi cambiare qualcosa occorre partire da se stessi, sempre. Qualsiasi piccolo gesto risuona nell'Universo e ne chiama altri.
Ma bando agli spiritualismi e vediamo i numeri: in media, ogni italiano impiega 3 minuti per lavarsi i denti: in 3 minuti, dal vostro rubinetto sgorgheranno 25,71 litri di acqua. In Italia siamo 60 milioni di individui: lavando i denti 2 volte al giorno se ne vanno, a testa, 3 miliardi e 85 milioni di litri al giorno. Solo per lavare i denti. Meditate gente, meditate.    

6 – 'L'orto sul balcone? Non potrai mai produrre cibo sufficiente per te e la tua famiglia'.
Un giorno mi sono chiesta 'Chi produce il mio cibo?”.
Ho riflettuto a lungo su questa domanda e mi ha intimamente sconvolto rendermi conto che il mio cibo, il mio nutrimento, viene prodotto da altri. Individui che non conosco in luoghi che non conosco, che fanno uso di materie prime che non conosco.
Il perché di un orto sul balcone lo si può spiegare attraverso il diritto di ognuno di noi all'autosufficienza alimentare, seppur chiaramente simbolica.
Il messaggio è: inizio da qui. Ne sono capace. Posso, con le mie mani-testa-cuore, coltivare il mio cibo.
Coltivare un piccolo orto sul balcone è un gesto d'amore, di semplicità e di responsabilità.
D'amore per se stessi: perché si è ciò che si mangia.
Di semplicità: andare sul balcone, cogliere il basilico e fare il pesto per condire le trofie per il pranzo... Non ha prezzo.
Di responsabilità: la nostra è la società del delegare a qualcun'altro qualsiasi cosa. Riprendiamoci il 'saper fare': soltanto attraverso gesti di responsabilità si può tornare ad essere davvero liberi.

7 – 'Lavoro tutta la settimana e non ho assolutamente tempo (e voglia) di autoprodurre alcunché'.
Che ne dite, il sabato, invece di offuscarvi il cervello in un centro commerciale, di fare il pane in casa? La ricetta la troverete qui e ci vogliono circa 8 ore con intervalli regolari che potrete sfruttare per far quello che volete. E se vi regalano una cassetta di pere, fare insieme al vostro compagno o ai vostri figli una buona composta vi stupirà, oltre a rendere felice il vostro palato.

8 – 'Barattare le mie cose con quelle di qualcun'altro? Ma non posso mettere in casa mia oggetti appartenuti a sconosciuti!'.
Barattando si fanno affari davvero interessanti. Iniziate a farlo con le amiche, organizzando delle serate a tema a casa vostra: pane fatto in casa con marmellate fatte in casa e baratto!
Il baratto, poi, nasconde un'opportunità davvero unica: se non sopporti più di vedere in giro per la casa oggetti di cui hai l'ardente desiderio di sbarazzarti, allora baratta! C'è qualcuno che attende proprio il tappeto che tu odi così tanto! E se la vostra resistenza agli oggetti altrui proprio non si attenua, sappiate che ci sono portali dedicati come Zero Relativo o Reoose dove tutto ciò che acquisterete è controllato nei minimi dettagli.

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Aceto antibiotico dei 4 ladroni

C'erano una volta quattro ladroni che, durante la peste che colpì Tolosa nel 1630, entravano nelle case dei moribondi a depredare le loro ricchezze. Senza ammalarsi.
Furono arrestati e condannati a morte, ma un giudice promise loro la grazia se avessero rivelato il segreto di cotanta salute. I ladroni risposero allora che portavano con sé un aceto miracoloso, un macerato di varie erbe con il quale, due volte al giorno, si bagnavano polsi e tempie. Alcune delle erbe di questo magico siero, che da allora prese il nome di aceto dei quattro ladroni, erano salvia, rosmarino, timo e lavanda.

aceto 4 ladrni


Si iniziò a produrre in Francia questo aceto balsamico dalle proprietà antisettiche che, si diceva, proteggesse dalle malattie infettive.
La ricetta fu poi elaborata dall'erborista Ermanno Valli che la migliorò.  

Aceto dei 4 ladroni ricetta
Mettere in un vaso:
1 cucchiaio di foglie di salvia triturate;
1 cucchiaio di foglie di rosmarino triturate;
1 cucchiaio di foglie di timo o timo selvatico triturate;
1 cucchiaio di foglie di fiori di lavanda triturati;
1 spicchio d'aglio schiacciato.
Queste le erbe che ne costituiscono la base.

Si possono aggiungere:
1 cucchiaio di foglie di noce triturate;
1 cucchiaio di foglie di alloro triturate;
1 cucchiaio di chiodi di garofano schiacciati;
1 stecca di cannella schiacciata;
1 cucchiaio di lichene islandico triturato (si trova in erboristeria);
1 cucchiaio di ramoscelli e bacche di ginepro triturati.
Si copre il tutto con 1 litro di buon aceto bianco o rosso, si lascia macerare per sette giorni e infine si filtra.

Impiego
Questo aceto, da solo, contiene sette proprietà di antibiotiche.
È utile per prevenire le malattie virali ed epidermiche (due gocce ai polsi e alle tempie mattino e sera). Nel caso di malattia si può assumere un cucchiaino di aceto diluito in acqua 3 volte al giorno.
I pediluvi di aceto dei 4 ladroni: si diluisce ½ bicchiere di aceto in due litri d'acqua.
È ottimo anche come condimento di insalate e verdure.

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Disobbedienza civile per i semi liberi: partecipa anche tu!

Fino al 16 ottobre in molte città italiane si svolgerà una manifestazione pacifica e popolare dal nome Seed Freedom, ispirata dall'Associazione dell'attivista indiana Vandana Shiva.
Un movimento che ha l'obiettivo di salvaguardare la libertà dei semi, contro i sempre più spudorati tentativi, da parte di multinazionali, di brevettare, catalogare e ibridare i semi, la nostra vita, il nostro cibo. Ibridare e catalogare i semi significa vietare alle persone la libertà alimentare, di autoprodursi il proprio seme e quindi il proprio cibo, la libertà di scambiare con il vicino un'antica varietà: ciò è impensabile per popoli legati a doppio filo con la terra per la propria sopravvivenza.

semino clandestino


L'ultimo attentato alla libertà di scambio è stata la sentenza che ha indignato il popolo dei social network (e speriamo anche quello reale!) con cui la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha condannato Kokopelli, storica associazione francese attiva nello scambio libero del semi e nel recupero di sementi antiche e a rischio estinzione, a pagare 100 mila euro di multa alla ditta sementiera Graines Baumex SAS perché:
“Il disposto della Corte di giustizia Ue conferma l'obbligo d'iscrizione ufficiale di una varieta' prima della sua commercializzazione. L'obbligo di iscrizione al registro ufficiale comunitario rappresenta un elemento di garanzia fondamentale, sia per i produttori agricoli che per i consumatori, in quanto un'autorita' pubblica garantisce le caratteristiche delle varieta' iscritte''. Una sentenza che, di fatto, sancesce il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano iscritte nel catalogo ufficiale europeo.

È per dire no pacificamente a questi soprusi alla nostra libertà alimentare che vi invitiamo a partecipare a queste giornate dedicate allo scambio di semi.
Il calendario delle città e date lo potrete trovare qui.

 

 

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Detergenti ecologici: sicuri che siano più cari?

Una piccola azienda produttrice di detersivi ecologici ha realizzato uno studio per sincerarsi della durata/costo tra un detergente tradizionale e uno ecologico (prendendo a campione i propri prodotti).
Lo studio è stato realizzato così: si sono confrontati, innanzitutto, i prezzi dei propri prodotti ecologici venduti online con quelli di Casa Henkel (sito di vendita online dei più conosciuti prodotti per la detersione della casa) e Desideri Magazine (sito di divulgazione di Procter&Gamble).
Il secondo passo è stato confrontare la quantità di una dose di ciascun prodotto per una durezza media dell'acqua (queste indicazioni si trovano in etichetta), dividendo poi il prezzo di acquisto dei singoli prodotti per il numero di dosi totali presunte del detergente medesimo (questo dato è risultato dalla divisione tra la quantità di prodotto e la quantità di ogni singola dose riportata in etichetta).
Il risultato è quello che vedete in questa etichetta.

detersivo eco costa meno

Dov'è il risparmio???

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Torna 'Puliamo il Mondo 2012'

L'iniziativa promossa da Legambiente, Puliamo Il Mondo 2012, torna anche quest'anno (ed è alla sua ventesima edizione): il 28, 29 e 30 settembre in tutta Italia, volonteresi volontari presteranno mani e gambe (oltre che cuore) per ripulire l'Italia.

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Tre le località in cui si lavorerà di più in difesa del patrimonia ambientale e culturale italiano: Venezia, Roma e Paestum.
A Venezia si rimuoveranno i rifiuti solidi sia di superficie che sul fondale del Canal Grande, grazie anche all’ausilio di due associazioni sub veneziane e di due imbarcazioni messe a disposizione da Legambiente Venezia.
A Roma, nella zona dei Fori Imperiali, si procederà alla pulizia dell’area di Colle Oppio e si terrà una raccolta firme per pedonalizzare l’area dei Fori.
Paestum vedrà invece i volontari impegnati nel recupero di Porta Marina, la storica via d’accesso al mare.
A Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara, verranno puliti la pista ciclabile di via Rondona e il Parco Rodari, dove verrà costruita una nuova isola ecologica.
Anche la Regione Campania, con oltre 100 iniziative in programma e più di 8.000 volontari in azione durante il fine settimana, presterà un grosso aiuto all'iniziativa Puliamo Il Mondo 2012.
Altra interessante iniziativa è il Concorso RAEEporter 2012 che premierà il RAEEporter più attivo: ogni azione - foto, video, tweet, commenti, ecc. - consentirà di accumulare punti. Ogni mese sarà possibile aggiudicarsi un libro di fotografie sul tema del riciclo, e chi si troverà al primo posto della classifica alla fine del 2012 sarà premiato come il RAEEporter più social del web e potrà vivere un’esperienza indimenticabile: un viaggio-reportage di 5 giorni ad Accra in Ghana, per conoscere e documentare il fenomeno dello smaltimento incontrollato dei RAEE, una parte dei quali è qui esportato illegalmente dai Paesi più avanzati.
L’elenco completo delle iniziative è disponibile sul sito ufficiale di Puliamo il Mondo, http://www.puliamoilmondo.it/cosa-puoi-fare-tu/unisciti-a-noi, dove sarà possibile anche scoprire i “kit” della manifestazione distribuiti da Legambiente in versione adulto e bambino.

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