Sapone naturale: ecologico e low cost

Per abitudine viene spesso chiamato sapone di Marsiglia, quest'ultimo costituito solo da ingredienti naturali ossia soda e olio d’oliva, ma in commercio esistono diversi saponi naturali.
Prima di acquistare un sapone vegetale, verificatene la composizione: il ‘sodium tallowate’ indica che il prodotto contiene un ingrediente derivato dalla macellazione animale.

sapone naturale

Un buon sapone naturale richiede la presenza di tensioattivi derivati da piante, come il ‘sodium olivate’ (con olio d’oliva), il Cocos Nucifera (olio di cocco) o l'Olea Europea (olio di oliva europeo). Ricordiamo sempre di controllare bene l'Inci prima di acquistare un prodotto cosmetico o per la pulizia: un ottimo strumento rimane il biodizionario.

Gli usi del sapone naturale sono i più svariati in casa.
Partiamo da quelli che ci riguardano più da vicino, le pulizie ecologiche.
Sapone naturale per l’igiene della casa
Strofinate una spugna con sapone naturale e inumiditela: potrete in questo modo sgrassare molte superfici, le piastrelle della cucina, il bagno e anche il marmo.
Sapone naturale per il bucato
Il sapone naturale è ottimo per lavare i capi a mano o per pretrattare le macchie ostinate. Strofinate il sapone sulla macchia energicamente dopo aver inumidito il capo. A questo punto sfregate i lembi di tessuto dove si trova la macchia e mettete in lavatrice.
Per un lavaggio ottimale, al detersivo per bucato aggiungete del percarbonato sbiancante e, nel caso dei bianchi, mezzo limone spremuto. Non dimenticate di versare 100 cc di soluzione a base di acido citrico nella vaschetta dell'ammorbidente.
Sapone naturale per l'autoproduzione
Se siete soliti autoprodurvi i detersivi, allora sapete che il sapone vegetale è un ingrediente base per tante ricette. È più conveniente acquistare delle saponette da grattugiare, piuttosto che le scaglie già pronte: quei 10 minuti di lavoro in più certamente vi faranno risparmiare un bel po'!

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Vino e succo di sambuco fai da te

I frutti del sambuco sono quasi pronti, quei grappoli di palline color prugna che solitamente crescono lungo i fiumi.
Con i frutti di sambuco si può fare un ottimo vino dolce, diuretico, dissetante e ricco di antiossidanti.  

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Ecco a voi la ricetta molto semplice.

Vino di sambuco
Raccogliere le ciocche di sambuco in luoghi possibilmente lontani da inquinamento e traffico.
Separate le bacche dal ramo, lavatele con cura: cuocetele fino a quando non saranno completamente asciugate, e nel tegame sarà rimasto succo.
Filtrare, quindi, il succo con una tela e rimettere sul fuoco il succo cuocendo agitando il contenuto, fino a quando avrà raggiunto una consistenza sciropposa.
Quando andrete a berlo questo succo, molto diuretico, va diluito: si consiglia un cucchiaio di succo di bacche di sambuco in un bicchiere di acqua.

Del sambuco si utilizzano anche i fiori, nel mese di maggio quando sono in massima fioritura.
Ecco la ricetta dello sciroppo di sambuco.

Sciroppo di sambuco
Ingredienti (per 5 litri)
30 fiori maturi di sambuco
1,3 kg limoni bio lavati bene
150 gr di acido citrico
1,8 kg di zucchero di canna bio oppure miele acacia oppure malto di riso
5 litro d’acqua

Procedimento
Mettere i fiori non lavati e controllati da vari insetti in un bottiglione da 5 litri, aggiungeteci l’acqua, i limoni tagliati.
Chiudere il recipiente e agitarlo bene per qualche secondo.
Fare riposare per 2 giorni mescolando almeno una volta al giorno.
È arrivato il momento di filtrare: prendere un passino fitto e filtrate il “succo” ottenuto.
Travasate il succo in una pentola capiente aggiungendo il dolcificante e l'acido citrico e portate a sobbollire (circa 80 gradi). Imbottigliate bollente in bottiglie opportunamente sterilizzate e chiudete.
Quando andrete a berlo lo sciroppo, molto dolce, va diluito.
In estate sarà interessante provare a fare questa bevanda: diluire 300 ml di succo di sambuco in 1 litro di acqua, aggiungendo una manciata di foglie di menta. Far riposare in frigorifero almeno 1 ora prima di servire.

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Ricette low cost a base di erbe di campo

È tempo di andare per campi a cercare erbe, fiori e radici da gustare a tavola con amici e parenti. I benefici di questa attività sono molteplici:

- si spende poco;
- si distendono i nervi perché si è in mezzo alla natura;
- si mangia sano perché le erbe selvatiche sono una panacea di nutrienti e, se cucinate subito, le loro proprietà rimangono quasi intatte!

BORRAGINE-OK

Vediamo insieme qualche ricetta della tradizione abruzzese a base di erbe spontanee.

Pizze e foje (verdura mista e pizza di granturco)
Ingredienti (per 8 persone)
2,400 Kg di erbe spontanee miste (crespigno, cicoria selvatica, tarassaco, borragine, portulaca, senape bianca, papavero);
1,300 Kg di verdure coltivate (rape, bietola, verza);
3 spicchi d’aglio;
1 peperone rosso secco;
1 peperoncino piccante;
pizza di granturco;
Olio extra vergine di oliva

Preparazione
Scegliere le verdure, lavarle bene e lessarle in un paiolo di rame con abbondante acqua bollente (5 l), aggiungere un pugno di sale e far subito ribollire.
Far cuocere lentamente per circa mezz’ora. In un tegame di coccio far soffriggere l’aglio, il peperoncino ed il peperone rosso secco nell’olio, aggiungere le verdure lessate e scolate.
Aggiustare di sale e aggiungere la pizza di granturco a pezzetti.
Far insaporire ancora per 5 minuti e servite.

Come fare la pizza di granturco
Portare ad ebollizione circa 1⁄2 l di acqua  in un pentolino.
Sul tavolo disporre a fontana 500 gr di  farina di granturco a grana grossa, versare nel centro l’acqua bollente ed un  pizzico di sale fino.
Impastare per bene la farina formando  un impasto abbastanza morbido.
Dare la forma di una pizza al composto, bagnare la superficie con alcune gocce di acqua calda e segnarla con un dito  formando una croce.
Cuocere su mattoni caldi del camino  ricoprendola con il “coppo” per circa  mezz’ora.

Frittelle salate di borragine  
Foglie giovani e tenere di borragine;
100 gr di farina;
circa 1⁄2 bicchiere di birra;
acqua;
olio extravergine di oliva;
sale.

Preparare una pastella con la farina, la birra e l'acqua. Friggere in olio ben caldo le foglie di borragine immerse nella pastella.
Appena iniziano a diventare dorate vanno tolte e messe ad asciugare sulla carta assorbente.
Salare a piacere e guarnire con fiori di borragine.

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Guida al raw food: terza parte

Dopo aver introdotto la dieta crudista QUI e aver brevemente parlato degli strumenti del mestiere QUI, ecco a voi l'ultima parte della guida per iniziare a gustare il cibo crudo a casa vostra!

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Tecniche di conservazione e trattamento dei cibi a crudo
Tra le varie tecniche per trasformare e rendere quindi i cibi più a 'palato d'uomo', c'è sicuramente la germogliazione, particolarmente indicata nella cucina crudista insieme all'ammollo, per trattare legumi e cereali.
L'essiccazione – con appositi apparecchi o al sole se abitate in clima temperato caldo asciutto – vi permetterà di cucinare pane e grissini, ma anche di essiccare frutta e verdura nella stagione calda che ce ne garantisce in quantità.
La fermentazione, questa sconosciuta, è anch'essa una tecnica molto utilizzata dai crudisti: si può fare fermentare qualsiasi cibo, particolarmente famosi sono i crauti, ma si possono fermentare verdure, soia, latte.
La marinatura: si può pretrattare la verdura a crudo grazie alla marinatura. Si tagliano le verdure e le si ricopre con aceto di mele e sale oppure limone per almeno 1 ora: alla marinatura si possono aggiungere erbe e spezie, rosmarino, coriandolo, salvia, origano... Più la marinatura è lunga, più le verdure prenderanno sapore e tenerezza.
Pesti e paté di ingredienti crudi o erbe appena raccolte; oleoliti con aromatiche appena raccolte; verdure sott'olio a crudo.  

Tecniche di taglio
La cipolla, famosa per procurare durante il taglio facili lacrime, si deve tagliare in senso verticale e poi si ricavano delle lunette in modo tale che ogni spicchio possa mantenere una parte della radice e una parte della cima superiore.
Le zucchine, tanto usate nella nostra cucina, dovrebbero essere tagliate prima a rondelle e poi a fiammifero, in questo modo si assaporano di più.
Le verdure a foglia si dovrebbe spezzare solo con le mani, senza l’ausilio di coltelli, in questo modo si riesce a mantenere preservata tutta l’energia in esse contenuta.
Le carote, belle e dolci, andrebbero tagliate a triangoli, e ciò è valevole per tutti gli ortaggi lunghi, come le radici in generale, i porri ad esempio; in questo modo il flusso di energia non si interrompe e il dolce dell’ortaggio si fisserà meglio a livello tessutale.
La buonissima verza, perfetta in insalata, va tagliata in ordinate e uguali listarelle, in questo modo, durante il suo consumo, aiuta ad aumentare la concentrazione.
Le rape potete invece divertirvi a tagliarle a dadini, vi doneranno serenità.


Come iniziare
Dalle insalate per acquistare dimestichezza e imparare a sentire i sapori con gli ingredienti al naturale.
Ogni insalata dovrebbe rispettare questo equilibrio: una base di foglie, uno stelo, un fiore, un frutto e una radice. Si deve tenere conto di tutte le parti della pianta che nella loro integrità ci nutrirà.

Esempio di insalata
foglia: spinaci
steli: sedano, gambo di carciofo, porro
radici: carota, cipolla, zenzero, rapa
fiori: cavolfiore, broccoli, violette, malva, glicine
frutti: cetrioli, peperoni, pomodori, frutta dolce

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Piccola guida al raw food: seconda parte

Come scrivevamo qui, anche in Italia l'uso di alimentarsi con cibo crudo sta prendendo piede. Un'abitudine salutare che ci evita l'acquisto di costosi integratori alimentari dai dubbi effetti.

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La dispensa di un crudista
A) Frutta e verdura di stagione possibilmente biologica e a chilometro zero: il chilometro zero è importante perché dopo circa 4 giorni dalla raccolta sia frutta che verdura iniziano ad ossidarsi e quindi a perdere i loro nutrienti. Anche il taglio delle stesse, o la centrifuga, passaggi alquanto importanti nella cucina crudista, fanno perdere a frutta e verdura le qualità nutrizionali.
Quindi una volta tagliato, è bene consumare il frutto, verdura, seme o radice subito.  
B) Alghe, frutta e verdura secca, semi oleosi e oli spremuti a freddo, farine di frutta secca, germogli autoprodotti, estratti di erbe, centrifugati o estratti di frutta e verdura, cacao e cocco crudi.
C) Cereali e legumi: capitolo assai importante della cucina crudista sono i cereali e i legumi. Questi due elementi fondamentali dell'alimentazione umana non vanno trascurati, poiché sono le fonti più dirette di proteine, oltre a tutti gli altri nutrienti.
Tra i cereali, quello che contiene maggiori fonti proteiche è il frumento, in particolar modo germogliato: è proprio la germogliazione, e la conseguente essiccazione, la tecnica più utilizzata nel crudismo per garantirsi i nutrienti di cereali e legumi.
Tutti i cereali si possono far germinare dopo l'ammollo: frumento, farro, segale, orzo mondo, riso, mais, avena, miglio decorticato. Ci sono, poi, gli pseudo cereali, anch'essi ottimi: quinoa, amaranto e grano saraceno.
Tra i legumi solo i fagioli, eccezion fatta per quelli di soia, non possono essere mangiati crudi, né ammollati né germogliati: i fagioli crudi, compresi i fagiolini cornetti, contengono emoagglutinina, una sostanza tossica che resiste agli enzimi digestivi dello stomaco e del duodeno e si attacca alla mucosa intestinale disorganizzando i villi, fino a provocare emorragie interne intestinali.
Sì invece alla germogliazione e all'ammollo dei ceci, lenticchie e soia verde. Le fave e le cicerchie non si germogliano, ma si ammollano per poi passare alla cottura; i piselli si mangiano anche crudi.    


Gli attrezzi di un crudista
Un crudista dovrà munirsi di un essiccatore: molti piatti vengono 'cucinati' con questo strumento, in particolar modo i legumi germogliati e i cereali. Molto utile anche per essiccare frutta e verdura homemade.
Coltelli di buona qualità, meglio se in ceramica: la ceramica è un materiale naturale e, come tale, ha un impatto minore sul frutto che si andrà a tagliare. Se di qualità la loro durata è infinita e non occorre affilarli. Ci sono delle accortezza tecniche da osservare nell'utilizzo dei coltelli di ceramica: non si tagliano frutti troppo dure, croste o surgelati; sono sconsigliate le torsioni; se cade si rompe; non si lava in lavastoviglie; essendo la ceramica un conduttore, non esporre il coltello a fonti di calore.   
Estrattore o centrifuga: per garantirsi dei concentrati pieni di energia, l'estrattore o la centrifuga sono uno strumento ideale. L'estrattore, nonostante abbia un prezzo più elevato, è quello che io preferisco, vi permetterà di estrarre tutte le sostanze sia di frutta che verdura: non avendo lame, non va a ossidare le proprietà; ha una bassissima percentuale di scarto rispetto alla centrifuga (15% vs l'80%!); pressa e non taglia, azione che permette di estrarre vitamine da TUTTI i frutti e verdure.  
Mixer: nonostante abbia le lame, il suo utilizzo rimane di fondamentale importanza nella cucina crudista.
Fioccatrice per fare in casa i fiocchi di cereale per la colazione freschi e soprattutto non cotti.
Germogliatore: per avere sempre pronti germogli in casa propria.


MELANZANE SOTT'OLIO A CRUDO
Affettate le melanzane sottilissimamente con la mandolina e cospargere le fettine di sale da ricoprire la superficie, ma NON DI PIÙ.
Mettere tutto nel pressaverdure, va bene anche un recipiente con un peso sopra: le melanzane rilasceranno acqua e l'acqua dovrà ricoprirle tutte, così fermentano e non marciscono.
Far fermentare per due giorni, scolare l'acqua e riporre le melanzane in un vasetto pressandole molto bene strato su strato con spicchi di aglio, basilico e peperoncino: riempire con ottimo olio d'oliva.
IMPORTANTE: non sciacquare le verdure dopo la marinatura!

MELANZANE SOTT'OLIO A CRUDO

Affettate le melanzane sottilissimamente con la mandolina e cospargere le fettine di sale da ricoprire la superficie, ma NON DI PIÙ.

Mettere tutto nel pressaverdure, va bene anche un recipiente con un peso sopra: le melanzane rilasceranno acqua e l'acqua dovrà ricoprirle tutte, così fermentano e non marciscono.

Far fermentare per due giorni, scolare l'acqua e riporre le melanzane in un vasetto pressandole molto bene strato su strato con spicchi di aglio, basilico e peperoncino: riempire con ottimo olio d'oliva.

IMPORTANTE: non sciacquare le verdure dopo la marinatura!

 

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