Con l'arrivo del caldo diciamo addio al ferro da stiro

 

Il caldo è arrivato! E il nostro rapporto casalingo con il ferro da stiro peggiora. Alzi la mano chi si diverte a stirare?! Ci sono buone notizie: stirare non serve.

evitare di stirare

E se questa raccomandazione non vi convince, ci teniamo a dirvi che se stirerete poco:

- Risparmierete acqua (l'unica acqua che non crea calcare nel ferro da stiro è quella demineralizzata);

- Risparmierete plastica (di che cosa sono fatti i ferri da stiro?);

- Risparmierete energia elettrica;

- Risparmierete tempo (una bella passeggiata, o altro!!!, non è più salutare?)


Sì, tutto bello: ma, vi domanderete, come faccio ad andare in giro con la mia t-shirt preferita non stirata? 

No panic: le strategie ci sono.
Partiamo dalla più ovvia: stendere la biancheria bene e subito. Bastano anche solo dieci minuti per ritrovarsi mutande e camicie stropicciate, pieghe talmente profonde da sembrare rughe. Che se ne andranno solo con il malefico ferro da stiro. 

Stendete meticolosamente le vostre braghe di jeans o di tela pesante: appendetele dal rovescio della cintura e lasciate aperte le cerniere. I pantaloni di tela, di maglia o di lana si appoggiano sul filo all'altezza del cavallo con le mollette posizionate sui fianchi. Le t-shirt vanno pinzate sotto le ascelle, le camicie vanno appese alla stampella: un occhio di riguardo ai colletti che dovrete sistemare bene. 
E le amate lenzuola? Se potete stenderle per esteso, tanto meglio, altrimenti piegatele in due o quattro parti precise su uno stendino dove posizionerete solo le lenzuola.

Le centrifughe troppo potenti sono il nemico: prima di tutto consumano tanta energia elettrica, e poi sbatte i vostri indumenti in maniera inaudita!

Anche le quantità eccessive di detersivo induriscono i tessuti e ve li lasceranno pieni di pieghe. Vi consigliamo di fare un risciacquo in più se il carico è molto pesante e se userete l'aceto al posto del classico ammorbidente chimico farete un discreto favore alle vostre tasche, all'ambiente e al vostro tempo libero. 

Infine, una volta asciutta, la biancheria si piega subito: con forza e decisione, una buona piegatura equivale a stirare i vostri capi. 

 

Giulia Landini

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Ecologia Love Cost: dieci consigli per essere eco sostenibili in casa

 

L'abbiamo detto più volte, essere eco-sostenibili e risparmiare allo stesso tempo si può. Le buone pratiche casalinghe e sostenibili danno soddisfazione, ci fanno capire che da soli siamo in grado di 'fare tante cose', di risparmiare, di essere attenti a noi e all'ambiente. 

decrescita 1

Quindi, se di buone pratiche sostenibili casalinghe non ne sapete assolutamente niente, vogliamo darvi dieci idee da cui partire. 

1 – Come lavare i denti

L'igiene dei vostri denti non passa dall'acqua che consumerete per lavarli! Pertanto, una volta bagnato lo spazzolino da denti, potrete chiudere il rubinetto, lavare i vostri denti con la massima serenità, utilizzando tutto il tempo a voi necessario per un'adeguata spazzolata. Solo ora riaprirete l'acqua del rubinetto, per sciacquarvi dalla pasta dentifricia: anche qui, non occorrono 30 litri d'acqua per ottenere un sorriso smagliante, per quello basterebbe una foglia di salvia.   

2 – L'annosa questione dello shampoo 

non occorre mezzo tubetto di shampoo per assicurarsi capelli puliti e splendenti. Innanzi tutto scegliete quelli ecologici e prendetene un cucchiaio, diluitelo con acqua in un piccolo contenitore. Applicalo poi su capelli e cuoio capelluto così diluito: lo shampoo risulterà altrettanto efficace, ma tu risparmierai sui consumi.

3 – Pane homemade

Prepara il pane in casa: bastano acqua, farina bio, poco olio e lievito madre. Occorre anche amore per le cose semplici, pazienza nel far crescere l’impasto (con la pasta madre almeno 12 ore), curiosità: ma quando vedrete nel forno la vostra pagnotta... Show Must Go On! 

4 – Coltivate le aromatiche sul balcone

Sul vostro balcone di casa potrete coltivare molte pianticelle commestibili. Le più semplici da curare sono le aromatiche, salvia, rosmarino, prezzemolo, basilico, menta. La prima volta potrete acquistare anche le piantine già cresciute, ma quando diventerete più esperti, sarà bello vederle crescere da un seme. 

5 – Prima di comprare pensa

Ti serve davvero quell'oggetto che stai per mettere in casa tua? Prima di acquistare pensa. Se ti è davvero così necessario, se non puoi fartelo con le tue mani, se non hai già qualcosa di similare da poter trasformare in ciò che credi ti sia utile. 

6 – Autoprodurre

Autoprodurre è un hobby davvero divertente. In casa si possono fare ottime marmellate, gelati, sciroppi, liquori, condimenti e salse. Ne possiamo fare in abbondanza e poi surgelarle in modo da averle sempre a disposizione.

7 – Cammina

Evita se puoi di prendere la macchina e prova a camminare. Camminare è un'attività salutare che aiuta il corpo e la mente ad autorigenerarsi. E ricorda che c'è anche la bicicletta!  

8 – Ricicla

I nostri nonni non buttavano via niente! Perché, come ci insegna la natura, niente si distrugge, tutto si trasforma. Quindi, prima di gettare via qualcosa... pensa a come potresti trasformarla!

9 – Baratta

E se proprio non sopporti più di vedere in giro per la casa oggetti di cui hai l'ardente desiderio di sbarazzarti, allora baratta! C'è qualcuno che invece attende proprio il tappeto che tu odi così tanto! Molti sono nelle città i mercatini in tal senso, e anche su internet non c'è che scegliere: come il portale Zero Relativo.

10 – Decresci

Tutte queste buone pratiche si possono riassumere con una parola: decrescita felice. L'essere umano può vivere felice davvero con poco. Unica clausola: amarsi ed essere consapevoli che la vera felicità non viene dagli oggetti, ma da quello che siamo.   

Giulia Landini

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L'acqua di bollitura dei cereali? Una risorsa da riutilizzare

 

Non si butta via niente, questo è chiaro. E allora vediamo come e dove riciclare l'acqua di bollitura dei cereali

acqua di cottura

L'acqua di cottura dei cereali (pasta, riso, orzo, farro, miglio...) è una risorsa. Lo sapevano, come sempre, le nostre nonne. Ricchissima di sostanze nutritive rilasciate dai cereali medesimi, amido in primis e sali minerali, l'acqua di cottura va recuperata mettendo sotto lo scolapasta un recipiente: se non la utilizzate subito, potrete conservarla in delle bottiglie di vetro anche per 15 giorni.

 Con l'acqua di bollitura dei cereali si può:

1 – Allungare sughi, minestre e stufati di verdure se risultano essere troppo secchi;

2 – Bagnare le vostre piante e fiori: in questo caso va bene diluirla con un 1/3 di acqua fresca. L'amido e i sali minerali gioveranno alla crescita delle vostre piantine;

3 – Lavare i piatti: versate l'acqua di bollitura nel lavello o in una bacinella, aggiungete un po' di limone e bicarbonato, o qualche goccia di detersivo ecologico e avrete un lavaggio super ecologico delle vostre stoviglie!

4 – Con l'acqua di bollitura dei cereali si può impastare la pasta di sale, allungare gli acquerelli e le tempere;

5 – Grazie all'amido, l'acqua di bollitura della pasta è emolliente: potrete, quindi, utilizzarla per fare dei pediluvi o detergere il volto dopo esservi struccare;

6 – Ottima anche per lasciare a bagno i legumi: assorbiranno l'acqua necessaria e tutte le sue sostanze nutritive; 

7 – Per bollire le verdure, potrete utilizzare l'acqua di cottura riportandola a ebollizione;

8 – Se fate il pane in casa, invece che acqua nuova, reimpiegate quella di bollitura dei cereali per impastare le vostre farine! 

9 – Con l'acqua di cottura si può anche creare una bevanda rinfrescante: fatela raffreddare in frigorifero e aggiungete sciroppo d'acero, mirtilli, menta, orzata o lampone. 

 

Un consiglio che esula dall'argomento, è quello di cuocere i vostri cereali (tranne la pasta che non si presta per una cottura assorbente), in modo che di acqua non ne rimanga; per capirci, il metodo del risotto sarebbe quello più indicato per non disperdere le sostanze nutritive. 

Giulia Landini

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Terza Critical Mass DIGITALE DI Salvaciclisti

Pubblichiamo con piacere il comunicato stampa di #Salvaiciclisti nella terza edizione della "Critical Mass Digitale" per chiedere alle autorità competenti un "occhio di riguardo" sulle problematiche del traffico e della salvaguardia dei CICLISTI in Italia

salvaciclisti

 


Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Prof. Mario Monti,

Abbiamo molto apprezzato la nota con cui Lei il 14 maggio scorso ha dato sostegno alle istanze della campagna #salvaiciclisti sottolineando i vantaggi economici derivanti dall’uso della bicicletta in ambito urbano e definendo la bicicletta come “mezzo di trasporto “intelligente”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia a livello economico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto non meno rilevante, per la salute degli individui.”

Infatti, in questo periodo di crisi economica, per ridurre i costi derivanti dalla mobilità, molte persone fanno sempre più ricorso all’uso della bici, anche per andare al lavoro.

Purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, si trovano a confrontarsi con una legislazione che, non solo non incentiva, ma addirittura penalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto. In Italia, in caso di sinistro durante il percorso casa-lavoro effettuato in bicicletta, l’INAIL riconosce al lavoratore lo status di “infortunio in itinere” “purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario” [nota INAIL].

Mentre nel resto d’Europa l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro è sistematicamente incentivato e promosso, in Italia il lavoratore che decide di spostarsi senza inquinare e senza creare traffico, non solo non riceve alcun incentivo, ma deve farlo a proprio rischio e pericolo e senza tutele.

Allo scopo di mettere fine a questo anacronismo è in corso una campagna promossa dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) che chiede la modifica dell’art. 12 del D.Lgs. 38/2000 e di aggiungere al testo attuale la frase: “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico”, esattamente come previsto per il lavoratore che si reca al lavoro a piedi.

La proposta della FIAB ha già raccolto oltre diecimila firme e ricevuto parere favorevole da parte di ben tre Regioni, tre Province e sedici Comuni tra cui Milano, Bologna e Venezia che ravvisano grande imbarazzo nel chiedere ai concittadini e ai propri dipendenti di usare la bicicletta senza poter garantire nel contempo adeguate tutele.

Con la presente chiediamo a Lei, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e ai Presidenti di Camera e Senato di voler intervenire al più presto per porre fine a questa discriminazione che non ha eguali in Europa e di accogliere questa proposta di modifica legislativa.

Per ulteriori informazioni sul tema dell’infortunio in itinere per il pendolare in bicicletta, Le segnaliamo il sito internet www.bici-initinere.info che è stato predisposto allo scopo di diffondere consapevolezza rispetto a questa campagna.

Confidando in una sua pronta risposta e auspicandoci condivisione nel merito,

cogliamo l’occasione per salutarla cordialmente

 

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Se anche tu ritieni che chi si reca al lavoro in bicicletta non debba essere vittima di discriminazioni invia questa lettera direttamente al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e ai Presidenti di Camera e Senato: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Inoltre puoi contribuire alla diffusione di questa iniziativa attraverso il tuo blog, il tuo sito internet oppure attraverso il tuo account di Facebook o di Twitter.

 

 

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Preparare dell'ottimo vino della Strega Canidia

 

Avete del vino che proprio non vi va giù? Quel novello 'stagno' come si dice in Toscana, quello di una consistenza genuina, ma talmente genuina che per berlo ci vuole un imbuto? Bene, allora questa ricetta fa per voi. Sì perché il vino proprio non si butta! È peccato! 

vino strega canidia

La ricetta del vino novello speziato che sto per darvi si racconta fosse utilizzata dalla Strega Canidia vissuta a Roma ai tempi di Augusto: come tutte le streghette era una donna che faceva della propria casa un accogliente focolare. E del vino un potente afrodisiaco.

Infatti, il Vino della Strega Canidia è un potente stimolatore della gioia di vivere, dell'esserCI, del buon umore. Sono le spezie che donano alla bevanda questi poteri magici, quindi fatene scorta (sia del vino 'stagno', che delle spezie). 

Ingredienti

1 litro di vino bianco 'stagno' o novello

1 pizzico di cannella (contro infezioni, funghi, digestive ed antispasmodica, nonché bruciagrassi!)

1 pizzico di vaniglia (stimolante, antisettica, afrodisiaca)

1 pizzico di zenzero (energetico, stimolante, antispasmodico e antiossidante)

1 chiodo di garofano (analgesico e disinfettante)

3 bacche di ginepro (stimolante e protettiva della mucosa gastrica, balsamico per le vie respiratorie) 

Preparazione

Mettete il vino in una bottiglia di vino scuro e aggiungete le spezie. Tappate bene la bottiglia e posizionatela per 3 giorni o al sole o vicino al fuoco. Il passo successivo: posizionate la bottiglia in un luogo fresco per 7 giorni. Prima di berlo colatelo. 

Giulia Landini

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